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Casertana-Viterbese: Abbiamo perso tutti

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Stadio Pinto- Un rosso nel primo tempo di una gara può condizionare pesantemente il resto del match, rimanere in 9 per buona parte della gara è ulteriormente invalidante, ai limiti del possibile. Ma giocare in 9 dal primo minuto di gioco, è a dir poco un’impresa.

E’ successo nel girone C di Serie C: ad andare in campo in totale emergenza contro gli 11 della Viterbese è stata la Casertana di Guidi, falcidiata dal Coronavirus (ben 15 casi) e con pochissimi calciatori a disposizione.

Annunciando la formazione ufficiale, la Casertana aveva reso noto che avrebbero giocato solo Avella, Castaldo, Ciriello, Fedato, Matese, Origlia, Petruccelli, Polito e Santoro. Prima del fischio d’inizio, però, tutto fermo: tamponi urgenti da parte dell’ASL per i giocatori della Casertana preposti ad andare sul prato verde, febbricitanti.

l match, seppur in ritardo rispetto a quanto previsto, è poi andato in scena ed è terminato sul risultato di 0-3 per la Viterbese.

“In nove uomini, di cui tre in stato febbrile e in attesa dell’esito del tampone.Siamo scesi in campo. Noi a testa alta! Ma questa non è la nostra sconfitta. Oggi perdiamo tutti!”.

Al termine della partita il presidente della Casertana, Giuseppe D’Agostino, ha spiegato quanto successo davanti ai microfoni.

“Il presidente della Viterbese mi ha chiamato alle 14:30 dicendo di non poter rinviare la partita. Mi ha parlato delle sue spese e che non poteva rischiare. E’ una questione di soldi, allora. Qui si parla della salute della gente. Noi abbiamo 15 positivi su 28 calciatorI. Quando si stabilisce il focolaio? Quando in un’azienda vengono trovati dei positivi la chiudono e sottopongono tutti ai tamponi. A noi ci hanno fatto giocare. Mi vergogno”. 

Sulla stessa linea il tecnico Guidi, che ha sottolineato come la partita non andasse giocata.

“Se conta il nostro bene non bisognava scendere in campo. Non si può scendere in campo in queste condizioni. Che segnale ha dato il calcio italiano in tutto il mondo? Vedere la partita 11 contro 9 quando c’erano tutte le condizioni per rinviare la partita. Avremmo tutelato la comunità. Se la priorità è la salute di tutti, gli organi predisposti avrebbero dovuto passarsi una mano per la coscienza. Non ha più senso parlare di calcio. Abbiamo assistito a delle scene e sentito parole pessime. Sono stati anteposti gli interessi personali alla salute. Tutti abbiamo una famiglia e dei bambini”. 

IL COMUNICATO STAMPA DELLA CASERTANAF.C.Sono stati giorni difficili, carichi di paura e preoccupazione per tutti i tesserati della Casertana FC nonché per le proprie famiglie. Un gruppo di lavoro falcidiato e decimato da un virus pericoloso e subdolo. Ben 15 positivi al Covid-19. Al cospetto di una situazione di questo tipo, le dinamiche di competizione ed agonismo dovrebbero lasciare spazio ad un’inevitabile presa di coscienza. Ed, invece, a poche ore dal calcio d’inizio del match valevole per la sedicesima giornata del campionato di Serie C, la Casertana FC è costretta a prendere atto del diniego della US Viterbese 1908 rispetto a quello che logica vorrebbe fosse un inevitabile rinvio della partita e che per la stessa Lega Pro non è ritenuto necessario. Nel rispetto dell’art 48 comma 3 delle NOIF che prevede “l’obbligo di schierare in campo la migliore formazione consentita dalla propria situazione tecnica”, la Casertana FC si vede costretta a scendere in campo contro la Viterbese con un numero inferiore di calciatori rispetto agli undici titolari; a ciò va aggiunto che alcuni di essi sono febbricitanti, sebbene risultati negativi all’ultimo ciclo di tamponi. Un pericolo per se stessi e per gli altri. Ci saremmo augurati un rispetto maggiore per i veri protagonisti di questo sport, coloro che vanno in campo ogni giorno e che danno da vivere alle proprie famiglie grazie a quello che è un vero lavoro. In un momento storico in cui si invitano, anzi si obbligano, i cittadini italiani a restare a casa, una squadra di calcio, falcidiata da un nemico invisibile, si vede costretta a scendere in campo a tutti i costi. Un segnale imbarazzante all’intera comunità. Alla luce di ciò la salute pubblica non diventa più priorità, ma passa in secondo piano rispetto ad altri interessi. Chiediamo scusa ai nostri tifosi, vittime impotenti come Noi al cospetto di una decisione che dire assurda è poco”.

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