Da lunedì, in mancanza di provvedimenti seri ed urgenti da parte del Sindaco Carlo Marino, del Questore Antonio Borrelli e del Prefetto Arturo De Felice, avvieremo come associazione una raccolta firme in città per chiedere formalmente sicurezza, garanzia di ordine pubblico e legalità – almeno nel fine settimana. Una richiesta accompagnata, però, dall’invito al Sindaco, Prefetto e Questore ad agire concretamente, visivamente e con la massima urgenza: un invito a chiedere di fare ciò che si sarebbe dovuto fare già diverso tempo fa o, in caso di incapacità a trovare soluzioni, un invito a lasciare il proprio posto ad altri, magari più capaci.
Caserta Kest’è: bisogna reagire alla situazione di insicurezza che regna in città.
RONDE CITTADINE (Esiste la legge perchè non metterle in atto ?? Soltanto un Volontario del proprio Quartiere conosce zona e gente che ci abita, l’unico che può monitorare quel pezzo di territorio cittadino).
Legge sulle ronde e guardie volontarie
Il pacchetto sicurezza del 2 luglio 2009 ha introdotto la figura delle ronde:
Art. 40. I sindaci, previa intesa con il prefetto, possono avvalersi della collaborazione di associazioni tra cittadini non armati al fine di segnalare alle Forze di polizia dello Stato o locali eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio sociale.
Art. 41. Le associazioni sono iscritte in apposito elenco tenuto a cura del prefetto, previa verifica da parte dello stesso, sentito il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, dei requisiti necessari previsti dal decreto di cui al comma 43. Il prefetto provvede, altresì , al loro periodico monitoraggio, informando dei risultati il comitato.
Art. 42. Tra le associazioni iscritte nell’elenco di cui al comma 41 i sindaci si avvalgono, in via prioritaria, di quelle costituite tra gli appartenenti, in congedo, alle Forze dell’ordine, alle Forze armate e agli altri Corpi dello Stato. Le associazioni diverse da queste ultime sono iscritte negli elenchi solo se non siano destinatarie, a nessun titolo, di risorse economiche a carico della finanza pubblica.
Art. 43. Con decreto del Ministro dell’interno, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono determinati gli ambiti operativi delle disposizioni di cui ai commi 40 e 41, i requisiti per l’iscrizione nell’elenco e sono disciplinate le modalita` di tenuta dei relativi elenchi.
Art. 44. All’istituzione e alla tenuta dell’elenco di cui al comma 41 si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato.
Il regolamento 8 agosto 2009 del Ministero dell’Interno è stato redatto nei seguenti termini:
Art. 1.
Requisiti per l’iscrizione e tenuta dell’elenco delle associazioni di osservatori volontari
1. In ciascuna Prefettura-Ufficio territoriale del Governo e’ istituito l’elenco provinciale delle associazioni di cittadini di cui all’art. 3, comma 41 della legge 15 luglio 2009, n. 94, per la segnalazione alle polizie locali, ovvero alle Forze di polizia dello Stato, di eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio sociale.
2. Ai fini dell’iscrizione nell’elenco di cui al precedente comma, le associazioni ivi richiamate, oltre a quanto previsto dai commi 40, 41 e 42 dell’art. 3 della legge 15 luglio 2009, n. 94, e dalla vigente normativa sul diritto di associazione, devono avere tra gli scopi sociali, risultanti dall’atto costitutivo e/o dallo statuto, quello di prestare attività di volontariato con finalità di solidarietà sociale nell’ambito della sicurezza urbana, come individuata dal decreto del Ministro dell’interno del 5 agosto 2008, richiamato in premessa, ovvero del disagio sociale, o comunque riconducibili alle stesse. Inoltre, ai fini della predetta iscrizione le stesse associazioni devono:
a) svolgere la propria attività gratuitamente e senza fini di lucro, anche indiretto;
b) non essere espressione di partiti o movimenti politici, ne’ di organizzazioni sindacali ne’ essere ad alcun titolo riconducibili a questi;
c) non essere ad alcun titolo collegate a tifoserie organizzate;
d) non essere riconducibili a movimenti, associazioni o gruppi organizzati, di cui al decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito dalla legge 25 giugno 1993, n. 205;
e) non essere comunque destinatarie anche indirettamente, di risorse economiche, ovvero di altri finanziamenti a qualsiasi titolo provenienti da soggetti di cui alle lettere b), c) e d);
f) individuare gli associati destinati a svolgere attività di segnalazione di cui al comma 1, quali osservatori volontari, ed attestare che gli stessi siano in possesso dei requisiti previsti dall’art. 5.
3. La domanda di iscrizione, sottoscritta dal legale rappresentante, corredata da copia autentica dello statuto e/o dell’atto costitutivo, della completa indicazione degli associati, di coloro che fanno parte degli organi rappresentativi, nonche’ della documentazione comprovante il possesso dei requisiti di cui all’art. 5 e di quella integrativa eventualmente richiesta, e’ indirizzata al Prefetto della provincia dove l’associazione intende operare ed ha una sede.
4. L’iscrizione e’ effettuata dal Prefetto, sentito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, previa verifica dei requisiti di cui al comma 2 nonche’ del possesso da parte degli associati e degli appartenenti agli organi rappresentativi dei requisiti di cui all’art. 5, comma 1, ad eccezione di quelli di cui alla lettera b). Resta fermo quanto previsto per gli osservatori volontari.
Art. 2.
Compiti e modalità di svolgimento delle attività delle associazioni di osservatori volontari
1. Le associazioni di cui all’art. 1, comma 1, attraverso i propri associati individuati per lo svolgimento delle attività di segnalazione di cui al medesimo comma, di seguito indicati come «osservatori volontari», svolgono attività di mera osservazione in specifiche aree del territorio comunale. I predetti volontari, in presenza dei presupposti di cui all’art. 4, comma 1, ultimo periodo, segnalano alla polizia locale e alle Forze di polizia dello Stato eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana, ovvero situazioni di disagio sociale. 2. L’attività di osservazione puo’ essere svolta esclusivamente in nuclei composti da un numero di persone non superiore a tre, di cui almeno una di età pari o superiore a 25 anni, senza l’ausilio di mezzi motorizzati e di animali. Durante lo svolgimento della predetta attività gli osservatori volontari devono essere in possesso di un valido documento di riconoscimento e, anche se titolari di porto d’armi, non devono portare al seguito armi o altri oggetti atti ad offendere.
3. Gli osservatori volontari, durante lo svolgimento delle attività previste al comma 1, indossano una casacca, con le caratteristiche di cui all’allegato A del presente decreto, di colore giallo fluorescente, contenente la scritta «osservatori volontari», il logo dell’associazione, il nome del comune ed un numero progressivo associato al nominativo dell’operatore. E’ fatto divieto di utilizzare uniformi, emblemi, simboli, altri segni distintivi o denominazioni riconducibili, anche indirettamente, ai corpi di polizia, anche locali, alle forze armate, ai corpi forestali regionali, agli organi della protezione civile o ad altri corpi dello Stato, ovvero che contengano riferimenti a partiti o movimenti politici e sindacali, nonche’ sponsorizzazioni private.
4. L’attività di segnalazione e’ effettuata dai soggetti di cui al comma 1 utilizzando esclusivamente apparecchi di telefonia mobile, ovvero, se in possesso dell’apposita abilitazione, apparati radio-ricetrasmittenti omologati, i cui elementi identificativi o di riferimento devono essere comunicati al responsabile del servizio di polizia municipale territorialmente competente.
5. Le modalità operative per l’impiego degli osservatori volontari, contenute nel presente decreto, devono essere coordinate con i servizi della polizia municipale del comune interessato in modo che sia garantita un’idonea ricezione delle segnalazioni.
Art. 3.
Ordinanze dei sindaci
1. Il sindaco che intenda avvalersi, ai sensi dell’art. 3, comma 40 della legge 15 luglio 2009, n. 94, della collaborazione di associazioni di cui all’art. 1 emana apposita ordinanza con la quale formalizza la propria volontà di ricorrere alle associazioni di osservatori volontari, identificando gli ambiti per i quali intenda utilizzarle, con le modalità di cui all’art. 2. Art. 4.
Convenzioni
1. Per le finalità di cui all’art. 3, comma 40, della legge 15 luglio 2009, n. 94, i sindaci stipulano convenzioni con le associazioni iscritte nell’elenco volte ad individuare l’ambito territoriale e temporale in cui l’associazione e’ destinata a svolgere l’attività di cui all’art. 2, comma 1, del presente decreto, nonche’ a disciplinare il piano d’impiego, la formazione degli associati con compiti di osservatore volontario ed adeguate forme di controllo per la verifica del rispetto delle disposizioni contenute nelle convenzioni e di quelle di cui al presente decreto. Il piano d’impiego deve contenere anche i presupposti oggettivi per effettuare le segnalazioni alla polizia locale e alle Forze di polizia dello Stato.
2. Il contenuto delle convenzioni viene concordato con il Prefetto competente per territorio, sentito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Art. 5.
Requisiti degli osservatori volontari e condizioni per l’impiego 1. Gli osservatori volontari devono essere in possesso dei seguenti requisiti attestati secondo la vigente normativa: a) età non inferiore a 18 anni;
b) buona salute fisica e mentale, assenza di daltonismo, assenza di uso di stupefacenti, capacità di espressione visiva, di udito e di olfatto ed assenza di elementi psicopatologici, anche pregressi, attestate da certificazione medica delle autorità sanitarie pubbliche;
c) non essere stati denunciati o condannati, anche con sentenza non definitiva, per delitti non colposi;
d) non essere sottoposti ne’ essere stati sottoposti a misure di prevenzione, ovvero destinatari di provvedimenti di cui all’art. 6 della legge 13 dicembre 1989, n. 401;
e) non essere aderenti o essere stati aderenti a movimenti, associazioni o gruppi organizzati di cui al decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito dalla legge 25 giugno 1993, n. 205.
2. Gli osservatori volontari devono essere in possesso di idonea copertura assicurativa, ai sensi dell’art. 4, comma 1, della legge 11 agosto 1991, n. 266.
3. In caso di perdita da parte di un «osservatore volontario» di uno o piu’ requisiti previsti dal presente articolo, ovvero qualora lo stesso ponga in essere comportamenti in contrasto con quanto previsto dall’art. 3, comma 40, della legge 15 luglio 2009, n. 94 e dal presente decreto, il Prefetto dispone con effetto immediato il divieto di impiego nelle attività previste dall’art. 2 ed assegna all’associazione il termine di un mese per la cessazione dal rapporto associativo dell’interessato. Analogo effetto si produce qualora l’osservatore volontario effettui il servizio in stato di ebbrezza.
4. Ai fini dello svolgimento delle attività di cui all’art. 2, gli osservatori volontari iscritti nell’elenco provinciale, debbono aver superato il corso di formazione di cui al successivo art. 8.
Art. 6.
Revoca dell’iscrizione
1. L’iscrizione dell’associazione e’ revocata dal Prefetto quando: a) venga meno anche uno dei requisiti previsti dall’art. 1, commi 2 e 4;
b) l’associazione violi il divieto disposto dal Prefetto ai sensi dell’art. 5, comma 3;
c) l’associazione non ottemperi nel termine previsto dall’art. 5, comma 3, a far cessare l’interessato dal rapporto associativo; d) il Prefetto abbia adottato nel corso di un anno, nei confronti della medesima associazione, piu’ di un provvedimento di divieto di impiego in relazione a quanto previsto dall’art. 5, comma 1, lettere c), d), ed e);
e) l’associazione violi il divieto di cui all’art. 7, comma 1;
f) l’associazione ponga in essere comportamenti in contrasto con quanto previsto dall’art. 3, commi 40 e 42, della legge 15 luglio 2009, n. 94, e dal presente decreto.
2. Il Prefetto comunica al sindaco la revoca dell’iscrizione dell’associazione nell’elenco provinciale.
Art. 7.
Revisione annuale dell’elenco e ammissione di nuovi associati 1. Il Prefetto, competente per territorio, provvede annualmente alla revisione dell’elenco di cui all’art. 1, al fine di verificare il permanere dei requisiti delle associazioni e degli appartenenti alle stesse. A tal fine il legale rappresentante dell’associazione, almeno un mese prima della revisione annuale, deposita, in Prefettura – Ufficio territoriale del Governo, la documentazione comprovante l’attualità dei requisiti. Il mancato deposito della documentazione suddetta nel termine sopra indicato comporta automaticamente la sospensione degli effetti dell’iscrizione nell’elenco provinciale e il divieto di svolgimento dei compiti di cui al presente decreto. 2. L’esito della revisione di cui al comma 1 e’ comunicata al sindaco ed ai responsabili delle Forze di polizia dello Stato della provincia.
3. L’ammissione di nuovi associati deve essere tempestivamente segnalata alla Prefettura – Ufficio territoriale del Governo per la verifica dei requisiti di cui al presente decreto. Fino alla comunicazione dell’esito degli accertamenti, gli interessati non possono svolgere le attività di cui all’art. 2.
Art. 8.
Formazione
1. Le regioni e gli enti locali interessati possono organizzare corsi di formazione e aggiornamento per gli osservatori volontari, appartenenti alle associazioni iscritte nell’elenco di cui all’art. 1, concernenti l’attività di segnalazione.
2. Per le associazioni di cui al successivo art. 9 i corsi dovranno essere svolti in tempo utile per proseguire nell’impiego degli osservatori.
3. Al termine del corso di formazione il legale rappresentante dell’associazione trasmette al Prefetto l’attestato di superamento del corso di cui al comma 1, necessario per l’impiego degli osservatori volontari nelle attività di segnalazione.
Art. 9.
Norme transitorie
1. Le associazioni già costituite, che alla data del presente decreto svolgono attività di volontariato con finalità di solidarietà sociale comunque riconducibili a quanto previsto dall’art. 3, comma 40 della legge 15 luglio 2009, n. 94, e dal presente decreto, possono essere iscritte nell’elenco provinciale delle associazioni di osservatori volontari, con le medesime modalità di cui all’art. 1, comma 3 del presente decreto, fermo restando il possesso degli altri requisiti previsti dallo stesso art. 1. Dette associazioni possono continuare a espletare la propria attività anche nell’ambito e nei limiti dell’art. 2 prima dell’iscrizione e comunque per un periodo non superiore a sei mesi dalla data del presente decreto.
2. Per lo stesso periodo di 6 mesi, i comuni possono continuare ad avvalersi dei rapporti in atto, per lo svolgimento, da parte di cittadini, di attività comunque riconducibili all’art. 3, comma 40 della legge 15 luglio 2009, n. 94.
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