Nel grande zoo della politica locale, i futuri candidati a sindaco della città capoluogo hanno iniziato a muoversi da tempo con la grazia di rettili ben allenati: astuti come serpenti, strisciano tra riunioni segrete, sondaggi artigianali e caffè o cenette a base di promesse elettorali a lunga conservazione. Nessuno dice apertamente di voler correre, ma tutti stanno già scegliendo il colore del nastro per la fascia tricolore.
Poi, all’improvviso, nel mezzo della savana, appare Guerriero, che sorprende tutti con una mossa inaspettata: invece di mimetizzarsi nel sottobosco come gli altri, si svela con le ali spiegate, candido come una colomba. Parla con tutti, con la destra spaccata e i cocci della sinistra, insomma si dialoga, ci sono progetti condivisi. Qualcuno, preso in contropiede, ha persino dovuto silenziare il gruppo WhatsApp “Candidatura Occulta 2025”.
La scena è chiara: mentre gli altri si allenano per l’assalto finale con fischi, fendenti e finte alleanze, lui si presenta disarmato. O almeno così pare. D’altronde, anche le colombe – in tempo di elezioni – volano basso, ma sanno dove posarsi.
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