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Caserta: cittadini in piazza al presidio “Lasciateci respirare”

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Un’ampia rete di associazioni e cittadini è scesa oggi in piazza, per la prima volta dopo il lockdown, purtroppo senza risultato, in quanto sia il Sindaco Marino che l’amministrazione comunale  hanno rifiutato ogni tipo di incontro.

La rete ‘Caserta Solidale’, nata per fronteggiare la pandemia, composta da più di 100 volontari che hanno assistito più di 1000 famiglie durante questi mesi di lockdown , è scesa in piazza per un presidio chiedendo al Sindaco e alle Istituzioni impegni precisi e tempi certi su una serie di richieste che da mesi se non anni tengono acceso il dibattito cittadino e pesano sulle spalle di tantissimi cittadini, di ogni provenienza.
Il presidio è durato diverse ore, durante le quali è stato chiesto al Sindaco un incontro, purtroppo ignorato sia da lui che dall’amministrazione comunale.
Oggi in piazza c’erano tanti cittadini italiani e immigrati, bambini e famiglie, operatori sociali e volontari, attivisti e rappresentati di diverse associazioni locali e regionali: oltre alle associazioni che hanno animato Caserta Solidale, ovvero @nero e non solo Onlus, Centro Sociale Ex Canapificio, Millepiani – Laboratorio Sociale, Comitato per Villa Giaquinto, Caserta Città Viva, sono scesi in piazza la rete Castel Volturno Solidale, la Caritas e il Centro Fernandes, l’Auser e le Piazza del Sapere, le donne di Matutae Teatro.
Il presidio chiedeva al Sindaco e alle Istituzioni locali, tempi certi per l’approvazione del Patto di Collaborazione per la Casa del Sociale, per dare subito un tetto alle attività dell’Ex Canapificio, di Nero e non Solo! E di Millepiani che oggi si svolgono in strada, sui marciapiedi e nei giardini pubblici in modo inaccettabile; tempi certi per i Patti di Collaborazione per i giardini pubblici chiusi o già di fatto gestiti dai cittadini; l’autorizzazione a ristrutturare, coi fondi raccolti dai cittadini, il Lab. Sociale MIllepiani, spazio comunale chiuso da due anni; un incontro col direttore dell’Inps di Caserta per le problematiche legate ai percettori del Rem e del RDC; l’attivazione dei Progetti di Utilità Collettiva, le famose 8 ore settimanali previste per i percettori del RDC.
In piazza, c’erano anche i migranti in accoglienza nel progetto Sprar, di cui è il Comune l’ente capofila, a manifestare per chiedere il ritiro dei Decreti Sicurezza e l’estensione della sanatoria farsa i cui numeri sono un oggettivo flop.

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