La portavoce del Movimento 5 Stelle e Presidente della Commissione Ambiente del Senato Vilma Moronese, ha depositato un’interrogazione con la quale chiede l’intervento del Ministro Sergio Costa in relazione ai due impianti dei F.lli Gentile e della Euthalia s.r.l. che sono in attesa di autorizzazione dalla Regione Campania, e che dovrebbero essere realizzati nel Comune di Pignataro Maggiore.
“Non possiamo più accettare che su un territorio già martoriato da discariche industriali abusive, bombardato dai roghi tossici, e che ospita una mega centrale turbogas, vengano a piazzare due impianti per il trattamento rifiuti con una capacità complessiva che sfiora il mezzo milione di tonnellate annue”.- dichiara Vilma Moronese.
Nell’interrogazione presentata al Ministro dell’Ambiente viene chiesto di intervenire presso la Regione Campania affinché venga rispettata una delibera del Comune di Pignataro Maggiore, la n° 15 del 2014, con la quale si vietano ulteriori impianti che trattino, stocchino, smaltiscano o recuperino rifiuti industriali e che abbiano significative emissioni in atmosfera. In più, verificare con le quali modalità la Regione Campania stia monitorando l’ambiente nell’Agro Caleno, considerato che l’ex Sottosegretario Barbara Degani, in seguito ad un’altra interrogazione, ha dichiarato che tra Pignataro Maggiore e Sparanise nel 2016 le centraline ARPAC avevano rilevato uno sforamento dei limiti PM10 di 75 giorni, a fronte di un limite massimo di 35 giorni.
“Parliamo di un impianto, quello dei F.lli Gentile, che prevede di trattare su tre linee 437.812 tonnellate all’anno di rifiuti speciali e pericolosi – afferma Moronese – mentre l’altro quello dell’Euthalia è di una ditta una s.r.l. che è nata nel dicembre 2017 e solo dopo pochi giorni, senza avere uno storico, senza aver mai realizzato nulla, vuole impiantare un sito per trattare i rifiuti umidi, da 60.000 tonnellate all’anno, che equivale a quello che stima la Regione Campania essere come il totale dei rifiuti umidi di tutti e 104 Comuni della provincia di Caserta, veramente molto strano , considerato che da mie indagini inoltre risulta che, l’amministratore di questa impresa, l’Euthalia è anche amministratore di un’altra impresa nata da poco che si chiama Elianto e che vorrebbe riempire di rifiuti una Cava abbandonata di 35.000mq a Santa Maria a Vico. Dietro queste due s.r.l. nate in pochi mesi ci sono altre due imprese che ne posseggono le quote sociali – aggiunge Moronese – e sono la Progest e la Recover, che dunque vorrebbero edificare questo impianto sui terreni di proprietà della Area Sviluppo s.r.l. dell’imprenditore Giovanni Verazzo, il quale con la Biopower, voleva bruciare biomasse sempre li a Pignataro Maggiore e anche in quel caso intervenni presentando atti ispettivi”. Da un’analisi svolta dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, emerge che l’area in Campania a più alto rischio ambientale, dovuto alla presenza di impianti industriali e alla gestione incontrollata dei rifiuti è proprio quella di CASERTA.
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