Caserta – Dl mondo politico a quello dello spettacolo, sono molti i commenti alla scomparsa dell’étoile della danza, morta a Milano, all’età di 84 anni, per un tumore che l’aveva colpita da tempo, una malattia che ha affrontato con coraggio e nel più stretto riserbo.
Le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi giorni. . “Eternamente principessa. A rivederci Carla Fracci”, tante le parole e i post che affollano i social.
Nel maggio 2016 fu ospite del Centro commerciale Campania, per la rassegna organizzata dal Campania Wellness Week. Accolta da tanti applausi, la regina della danza italiana, Carla Fracci, fu giudice di un talent dedicato alle giovani realtà della Campania
È stata la regina della danza mondiale degli ultimi 60 anni. Nata nel 1936 a Milano, nel capoluogo lombardo ha costruito la parte centrale della propria carriera artistica studiando nella scuola di ballo del teatro alla Scala, del quale poi è diventata etoile.
Al tempio della musica classica meneghina, la Fracci è sempre rimasta, pur tra qualche alto e basso, sempre profondamente legata, tanto che il 28 e 29 gennaio scorso aveva tenuto una ‘masterclass’ con i protagonisti del balletto ‘Giselle’ andato in streaming sui profili social della Scala e disponibile anche su Raiplay.
Nata in una famiglia di umili origini (il padre era un tranviere che tra gli alpini aveva preso parte alla seconda guerra mondiale sul fronte russo, la madre era un’operaia) la Fracci dal 1946 ha studiato alla scuola di ballo del Teatro alla Scala con Vera Volkova e altri coreografi, diplomandosi nel 1954. Dopo solo due anni è diventata danzatrice solista, per acquistare poi il rango di prima ballerina nel 1958.
Era sposata dal 1964 con il regista Beppe Menegatti, dal quale ha avuto un figlio, Francesco. Nella sua lunghissima carriera, ha calcato i palcoscenici più prestigiosi al mondo, viaggiando instancabilmente e collezionando riconoscimenti, premi e ovazioni ovunque. Ha danzato con i più illustri partner della scena mondiale: da Rudolf Nureyev a Vassiliev, da Baryshnikov a Bortoluzzi, da Murru a Bolle, collezionando 200 immortali personaggi. Tra gli spettacoli che restano nella grande memoria collettiva e nell’immaginario di chiunque resta senza dubbio l’interpretazione di ‘Giselle’, il suo intramontabile cavallo di battaglia.
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