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BLUE WHALE – JONATHAN GALINDO “PERCHE’ GLI ADOLESCENTI SONO ATTRATTI SPESSO DAL MACABRO ,DALLA MORTE DALL’OCCULTO. ?”

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Home > Attualità > BLUE WHALE – JONATHAN GALINDO “PERCHE’ GLI ADOLESCENTI SONO ATTRATTI SPESSO DAL MACABRO ,DALLA MORTE DALL’OCCULTO. ?”

di Anna De Luca (consulente pedagogista)
Gli anni della preadolescenza (dagli 11 ai 13 circa) e poi dell’adolescenza (a partire dai 14 circa, fino a i 18 – 19 anni) sono anni di cambiamenti importanti, a volte anche sconvolgenti. Il bambino si ritrova, quasi all’improvviso, in un corpo diverso e che può sembrargli estraneo, prova emozioni ed impulsi nuovi, che inizialmente possono stupirlo e spaventarlo. Tutti questi cambiamenti fisici, emotivi e relazionali possono essere vissuti dai ragazzini e dalle ragazzine come una vera e propria tragedia! E così li vediamo, a volte, improvvisamente tristi o arrabbiati, apparentemente senza motivo, oppure con le cuffie nelle orecchie,come fuori dal mondo. La passione per il “mondo horror”, allora, che trasmette emozioni forti e sconvolgenti, può essere un tentativo del ragazzino o della ragazzina di alfabetizzare la paura che deriva dal grande cambiamento che sta attraversando. Sentono il bisogno di superare i propri limiti, sfidare se stessi e sentirsi più grandi, per questo sono fortemente attratti da ciò che li spaventa di più e alla continua ricerca di stimoli paurosi che aumentano in loro i livelli di adrenalina e attivazione interna. Cercano contenuti violenti, argomenti legati alla morte, al suicidio, al satanismo, all’horror, leggono blog con le stesse tematiche. Per questo sono attratti dai troppi gruppi in rete che inneggiano all’ autolesionismo e al
suicidio, che spiegano come tagliarsi, come farsi del male, come suicidarsi, come nascondere la propria anoressia, altri che gli riempiono la testa di tante belle parole per indurli in una condizione di sottomissione psichica e portarli alla morte. La morte purtroppo è vista anche come un gesto eroico, che non è per tutti, ma solo per i più coraggiosi. Questi ragazzini ,ragazzine non hanno gli strumenti psicologici per filtrare ciò che leggono e che vedono e gli strumenti critici per valutare la veridicità dei contenuti che troppe volte prendono per veri. Ovviamente, per rimanere incastrati in questi gruppi e spazi oscuri del web non basta solo la tipica curiosità adolescenziale ma ci deve essere già essere una predisposizione a questo tipo di
contenuti e una certa fragilità emozionale. Un ragazzo strutturato, con un buon rinforzo familiare e sociale, con un’adeguata autostima non arriva a partecipare a questi giochi, non ha bisogno di questi spazi per cercare se stesso e dimostrare chi è, non è così facilmente manipolabile e adescabile.
Cosa può fare un genitore di fronte a questi pericoli ? Innanzitutto conoscere le insidie del web , il dark web- non sottovalutare il problema o trincerandosi dietro ad affermazioni di tipo “ mio figlio , mia figlia , questi contenuti non li vede” . Un genitore deve essere sempre attento, mai invadente, ad osservare eventuali “atteggiamenti strani” nel comportamento del figlio/a in questa età evolutiva molto complessa. E in ultimo e non per questo meno importante , trovare spazi e tempi ( oggi purtroppo sempre più rari o totalmente assenti) di un dialogo empatico con il figlio/a e parlare apertamente di questi gruppi o chat “ pericolose “ .
Ricordiamoci sempre che il dialogo è fondamentale nella relazione genitoriale

 

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