Per il DIGESTORE non c’è nulla da temere e, anzi, costituisce una bella opportunità per il territorio. Lo ha deciso la Giunta Comunale, su proposta dell’ass. ai servizi pubblici locali alla collettività Franco De Michele, che ha approvato la delibera n 62 del 29 settembre scorso, che individua la zona ASI-LO UTTARO. ed in particolare l’area dell’ex mattatoio comunale, come sito dove sorgerà il DIGESTORE. Il dirigente del settore Ambiente ed Ecologia provvederà in tempi rapidi, la rielaborazione del progetto di cui allo studio di fattibilità approvato negli anni scorsi dall’esecutivo, per conformarla alla nuova destinazione e alle nuove norme regionali.
Insomma, i casertani potrebbero quasi esclamare ‘ i ke mazz ‘, se non fosse che qualche perplessità e qualche dubbio viene sollevato da CASERTA Kest’è #opposizionefuoridalcomune :«Come mai se tutto è così splendido in altre città non lo volevano? Come mai là si è dimesso messo consiglio comunale?». Poco prima, quando ancora l’incontro non era iniziato, Ester Marzuillo coordinatrice del Comitato CASERTA in Comune si lamentava: «si continua come prima … per fondi e incentivi per pochi a repentaglio la salute di molti ».
Accidenti che ‘ciorta‘ che abbiamo, a volte la ruota della fortuna gira anche per CASERTA… peccato pero’ che a vincere il premio, non siano i cittadini, ma solo alcuni di essi.. e altri ‘personaggetti’ (cit. De LUCA), come chi venderà questo biodigestore, e chi farà gli affari con esso…
Allora precisiamo, di solito se una persona viene invitata nella propria casa, si bussa e si chiede permesso… viceversa, come è avvenuta la vicenda con questo biodigestore non si è ne chiesto permesso, e non si è nemmeno bussato, e se la gente non fosse stata informata,(C’E’ CHI HA SEMPRE VIGILATO ANCHE DURANTE LA GIUNTA DEL GAUDIO) sia dai giornali e da “CASERTA Kest’è” il tutto sarebbe passato in sordina, e ci saremmo trovati questo biodigestore da un giorno all’ altro… lo dico perchè mi sono informato in diversi comuni, e il modus operandi è esteso in molti territori italiani… si fanno strutture su i propri territori comunali senza nemmeno informare minimamente i cittadini ed ora ci risiamo con la delibera 62 del 29 settembre scorso.
Le domande da porsi sono tantissime ma una tra le più importanti è ” i cittadini di Caserta che ci guadagneranno da tutto questo?” perchè non parliamo di bonifiche…della messa in sicurezza dei siti…è stato fatto uno studio di impatto ambientale e sociale ?… Quale riscontro se facciamo questo biodigestore ?…
Potrei scommettere che non avemmo nessun beneficio, anzi è più facile che avremmo un aumento.
spesso mi sono posto questa domanda, e mi sono anche informato di questi aumenti spropositati e assurdi, e a volte mi sono anche sentito rispondere male dal comune!!, questo è avvenuto perche in primis in passato era il comune a gestire i rifiuti, portandoli direttamente alla discarica, poi sono gestiti dai privati è quindi questo ha portato enormi aumenti facendo enormi affari, quindi quella cifra non era più sostenibile, perche ovviamente il privato lo fa per lavoro e per guadagno, altrimenti non servirebbe a nulla, e quindi è stato aumentato più del doppio, in effetti alla mia richiesta di spiegazioni, mi è stato detto, che ci sono 3 tasse, una tassa è dovuta sopra i componenti che abitano nell’ appartamento, e qui mi sembra anche giusto, perche sono quelli che fanno immondizia, mentre un altra tassa è dovuta su i metri quadrati dell’ appartamento, senza poi contare l’iva, che non sarebbe dovuta, ma che invece tutti paghiamo regalando altri soldi allo stato (esiste un ricorso al tar) come vedete sulle immondizie si fanno affari d’oro, e come vedete ci sono 3 tasse, 1 sulle persone, 1 sulla casa che non sarebbe dovuto.. (un altra imu, tanto per intenderci) e 1 che è l’iva, come vedete c’e gente che paga e c’e gente che si fa i soldini..
in poche parole, la 1 tassa è quella su i rifiuti, la 2 tassa è quella sull’ guadagno dei privati, e la 3 l’iva è la tassa che si paga allo stato… compreso???
Ora cosa pensate che succeda se si installasse questo Biodigestore a Caserta? Che vantaggio ne avremmo noi come singoli cittadini?
Assolutamente nessuno, poi in secondo luogo, non ci sono informazioni molto trasparenti sul funzionamento, se realmente è inquinante o non.. a detta dei professori, sembrerebbe che dai comignoli, esca profumo di rose, da come è stata spiegata.
Alcuni dicono che non inquina per nulla, altri dicono che inquina si’ ma non molto.. e i più pessimisti, dicono che inquina tantissimo… io dico che la verità sta nell mezzo, anche sè… metterei l’asticella più sull’ inquinamento che il non inquinamento, il perchè è presto detto, perchè il procedimento è abbastanza semplice, e basta porsi delle ingognite su alcuni passaggi per capire meglio di cosa stiamo parlando.
Funzionamento e procedimento di un biodigestore:
vengono stipati i rifiuti organici nel biodigestore (che è un grande contenitore), il procedimento iniziale è, il camion arriva, deposita i rifiuti organici in una vasca, dove una macchina li aspira li filtra da rifiuti non compatibili del biodigestore (come parti di plastiche o altre cose che il biodigestore non tollera, che verranno riprese e rimesse nelle discariche) poi finito il filtraggio, il tutto viene triturato e mescolato con acqua e adittivi, e viene depositato in questa grande botte, che risiede circa 24/26 giorni e da qui viene immessa acqua pulita (o eventuali liquami anche da fattorie) con l’aggiunta di sostanze che aiutano alla decomposizione (adittivi) (e anche qui non sappiamo che agenti chimici verranno introdotti.. quindi anche qui c’e un punto interrogativo) tutto questo produce “biogas” che passa in un altra macchina che filtra le impurità del biogas (anche qui metterei “?” che fine fanno queste impurità?
Una volta filtrato il biogas, questo biogas andrà ad alimentare una turbina, o un motore a scoppio, con azione termica, tipo un sistema di alimentazione delle auto, solo che questi motori fanno girare un generatore che produce corrente, e questa corrente una certa parte va ad alimentare il biodigestore stesso (circa 1 /3) mentre il restante viene venduto (a Caserta si dice che verrà immessa nella zona industriale e non alla popolazione) questo ricavato in teoria andrà a ripagare il biodigestore stesso, ovvero per 10/15 anni nessun beneficio.
E’ vero la regione forse avrebbe risparmi, sia su i trasporti e anche sulle spese di smaltimento portandolo in un biodigestore fuori regione, ma…. come ripeto.. le informazioni sono molto scarne se veramente i biodigestori inquinano o meno…
quindi le incognite sono:
le impurità sul filtraggio del biogas, che fine fanno?
i gas di scarico che componenti contengono e in quali percentuali?
e sopra tutto, che agenti chimici verranno introdotti per la fermentazione anearobica?
senza poi contare che i rifiuti organici, non sono assolutamente selezionati, ma sono il prodotto di ogni uno di noi, quindi non sappiamo con tutta sincerità cosa realmente introduciamo.
perche è un conto se nel biodigestore si introducono, carote, insalata o rifiuti selezionati, un altro è.. non sapere veramente di cosa si tratta, perchè nei rifiuti organici c’e di tutto, da rifiuti animali, a vegetali, e anche chimici.. insomma non sono trattati all’ 100%
Biodigestori sono sicuramente gli impianti alimentati a
fonti rinnovabili meno impattanti (sebbene ci siano delle criticità relative al
digestato che devono essere approfondite) dato che al loro interno non avviene
alcuna combustione ma bensì una fermentazione anaerobica (processo biochimico);
la combustione avviene poi nel motore a cogenerazione nel quale confluisce il
metano prodotto dalla digestione anaerobica e quindi, le emissioni, sono quelle
che si hanno in tutte le combustioni di metano:
– CO2
– vapore acqueo
– ossidi di azoto
(NOx)
– ossidi di zolfo
(SOx)
– particolato
atmosferico (PM10 e inferiori
quindi da queste analisi, si puo’ dire che non è proprio aria pulita quella che andremmo a respirare a storo, perche tanti fanno i paragoni ad un auto, si ma il problema è che qui si stanno parlando di centinaia di auto che vanno 24/24 ore senza mai fermarsi, e per logica con il tempo l’aria nella zona e nei paesi adiacenti non risulterebbe poi tanto pulità, in poche parole, si aggiungerebbe altro inquinamento.
forse il miglior sistema sarebbe ancora il composter… efficace costa poco o nulla e risolverebbe il problema, e la regione ci guadagnerebbe se lo dasse ad ogni famiglia.. ma probabilmente lo scopo della regione non è guadagnare… almeno da un mio punto di vista, visto che insiste su l’installamento di questi biodigestori, senza valutare altre opzioni…
ma forse mira ad avere contributi dall’ patto di kioto che da finanziamenti per chi produce energia ecosostenibile…
cosa che i composter non fanno… forse è anche per questo motivo che si predilige questi ecomostri.. ma come ben sappiamo a chi andranno questi contributi? e come li impegneranno? forse… per ripulire l’aria a Caserta quando sarà satura di veleni!! perchè come ben sappiamo si scopre domani… quello che ha inquinato oggi… in italia funziona cosi’… guadagnare è meglio che prevenire la salute…
Che cos’è e come funziona il composter?
Il composter è un contenitore semplice, realizzato con polietilene riciclato, facile da usare, gradevole da vedersi, che serve ad accelerare il processo di fermentazione dei rifiuti organici, ottimizzandone le condizioni ambientali (aerazione, umidità, temperatura, rapporto carbonio/azoto) senza che si manifestino all’esterno cattivi odori.
Va collocato in giardino, direttamente sul terreno, possibilmente in luogo soleggiato (ma non troppo).
I rifiuti organici vengono immessi all’interno del composter attraverso un’ampia apertura posta sulla sommità dello stesso; il compost “maturo”, ossia pronto da usare, si estrae da un portello situato alla base.
Rifiuti organici. Cosa utilizzare per fare un buon compost.
I rifiuti organici utilizzabili per produrre compost sono costituiti genericamente dagli scarti di cucina (come bucce e avanzi di frutta e verdura) e dagli scarti di giardinaggio (erba, foglie e piccoli rami). Nelle tabelle “Cosa mettere e non mettere nel composter?” vengono riassunte le varie tipologie di rifiuti organici che possono essere utilizzate o che, al contrario, vanno evitate.
è stato calcolato che nelle giudicarie e rendena, il differenziato raggiunga il 70% quindi… perche non stiparli in compost? costano meno.. basterebbe metterli nei paesi, o nei condomini, e una volta pieni ricambiarli, il compostaggio verrebbe venduto, e quindi si renderebbe l’utile al guadagno… perchè mettere degli ecomostri che costano un capitale?
comunque una cosa è certa… i cittadini devono avere l’ultima parola, e non il comune..
e questo deve venir fatto con un referendum popolare… su questo non discute.
ego sum
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