Biodigestore, l’impianto per il trattamento del rifiuto umido, per il quale il Comune di Caserta si è visto assegnare un finanziamento dalla Regione di oltre 26 milioni di euro, è da tempo al centro delle polemiche.
Quasi un anno fa, associazioni ambientaliste e i sindaci di 4 Comuni (San Nicola La Strada, Recale, Capodrise, Casagiove) avevano presentato ricorso al Tar e al Consiglio di Stato per bloccare la sua costruzione a Ponteselice, a meno di un chilometro dalla Reggia e poco distante anche dai centri abitati dei quattro comuni.
Poi, altri due ricorsi al Tar contro Palazzo Castropignano sono stati presentati dalle società Firema Trasporti e Titagarh Firema. Il primo fronte di scontro riguardava l’accesso richiesto dalla Rti Tecnosistem Spa (aggiudicataria in via provvisoria “che ha presentato un ribasso pari al 35,95%, totalizzando un punteggio complessivo pari a 83,503, per un importo totale corrispondente a 714.391,282”) alle aree interne al complesso industriale della Titagarh Firema proprio a Ponteselice, per avviare le procedure tecniche per realizzare l’impianto.
La richiesta di Firema al Comune per accedere alla documentazione relativa alla procedura di esproprio avviata dall’Ente si era scontrata però con il silenzio dell’Ente, tanto da portare la Titagarh Firema a ricorrere al Tar della Campania contro Comune e Tecnosistem per l’annullamento, previa sospensiva, “dell’illegittimo silenzio formatosi a fronte di richiesta di accesso agli atti amministrativi recapitata al Comune di Caserta il 06/11/2018”.
Con un secondo atto notificato il 19 dicembre scorso, la Firema Trasporti e la Titagarh Firema hanno poi presentato ricorso al Tar della Campania contro Comune e Tecnosistem per l’annullamento di tutti gli atti posti in essere dal Comune di Caserta relativi alla “procedura di localizzazione urbanistica di impianto ecologico e l’imposizione del vincolo preordinato all’esproprio”.
Qualche settimana fa è stata depositata la sentenza della prima sezione del Tar di Napoli (presidente Salvatore Veneziano) che ha rigettato il ricorso presentato a dicembre dalla Rti, guidata dalla Perillo, esclusa dalla gara per non aver presentato l’offerta economica.
Quindi, nessun annullamento del verbale di gara che ha visto l’Ati di imprese guidata dalla Tecnosistem aggiudicarsi l’affidamento della progettazione del biodigestore in località Ponteselice a Caserta.
A questo punto, dopo una doverosa cronologia riguardante alcune delle azioni giudiziarie intraprese contro il Comune e al di là delle opinioni di ognuno, se la costruzione del biodigestore a Ponteselice, si possa effettuare o meno, ciò che ci incuriosisce è il silenzio della nostra amministrazione su questa vicenda considerando che in questi mesi, e comunque entro la fine dell’ anno 2019 ( pena perdita del finanziamento di 26 milioni di euro ) dovrà iniziare la costruzione di tale impianto per lo smaltimento della frazione organica da 40 mila tonnellate annue.
Come mai questo silenzio ?
Signori politici, perché non informate i comuni cittadini, che il 2019 sarà l’anno del Biodigestore?
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