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CASERTA – Vandalismo senza limiti, mancanza di rispetto, un sistema di videosorveglianza che funziona solo in alcuni punti della città.
Non è la prima volta che si verificano atti di vandalismo di questo genere. Già l’anno scorso sono state danneggiate le giostrine collocate a Piazza Matteotti.
Quest’ultimo episodio ha lasciato molta amarezza e non solo, anche qualche strascico polemico sul vandalismo e la mancanza di strumenti preventivi per evitare il fenomeno.
“Non tutelare imprenditori come Vincenzo Punzo che vuole investire nella nostra città è l’ennesima prova che questa amministrazione comunale non pensa al bene della nostra comunità, afferma il presidente di Caserta Kest’è, dott. Ciro Guerriero.
Ci si arrabbia poi ancor di più nel leggere dichiarazioni dell’assessore alla sicurezza che continua a parlare di sicurezza, di necessità di videosorveglianza,di progetti in tal senso, senza alcun risultato concreto.
Secondo Caserta Kest’è il problema non può essere affrontato solo con impianti che scoprano i colpevoli: “crediamo in una Caserta in cui la sicurezza si costruisce anche con la prevenzione, con interventi educativi e spazi dedicati ai giovani, oltre che con una attenta vigilanza, fatta anche di videosorveglianza e di maggiore presenza di vigili nelle strade”.
La situazione è ancora più assurda se si pensa che ci sono 49 telecamere presenti in città. Erano state installate circa otto anni fa. Ma non sono mai entrate tutte in funzione.
Dopo quest’ultimo evento dannoso hanno rassicurato da Palazzo Castropignano che stanno per essere ripristinati gli impianti di videosorveglianza in città, o almeno una prima parte di essi.
Il Comune di Caserta ha impegnato infatti quasi quindicimila euro per la riattivazione di una decina di telecamere. Se ne occuperà la società Irtet di Casapulla e l’intervento sarà sostenuto con fondi di bilancio, così come chiarito dalla determina numero 886 pubblicata poche ore fa all’albo pretorio.
Saranno tutte gestite dalla centrale operativa della polizia municipale. Entro quindici giorni dovrebbero esserne accese altre dieci. Così da avere attive in città ben sedici postazioni. Per le restanti trentatré bisognerà attendere un nuovo bando di gara e l’individuazione di fondi più consistenti. Mentre per le prime dieci è previsto infatti soltanto un lavoro di manutenzione ordinaria (allaccio alla rete elettrica, pulizia delle telecamere, rimozione della vegetazione spontanea sorta intorno alle apparecchiature), per le altre serviranno invece interventi strutturali più complessi (riparazione dell’impianto a seguito di un corto circuito, sostituzione di alcune parti danneggiate e non solo).
Entro una settimana l’amministrazione comunale renderà note le postazioni che saranno ripristinate. Tra gli impianti che attendono di entrare in funzione ci sono quelli posizionati in via Caduti sul Lavoro, via Ferrara, via Unità italiana, viale Beneduce, via Galilei (all’interno di villetta Giaquinto), via Tanucci, viale Lamberti (nei pressi del Palavignola), via Ruta, via Memma (angolo via Talamonti), piazza della Rimembranza, via Cappuccini, piazza Cattaneo e piazza Pitesti, via Giotto (angolo via Botticelli), via G.M. Bosco, via Settembrini, via Montale, via Avellino (angolo via Acquaviva), via Carcas (all’altezza dell’incrocio con viale Lincoln), via Borsellino, viale Carlo III. E ancora a San Clemente (in via Galatina e via Deledda), Tredici (via Campania-via Marconi), Parco Cerasola (via Marchesiello e via Caruso), Puccianiello (via Fabricat), Ercole (via Lorenzetti e via San Vito), Sala (via Amendola), Briano (piazza Madonna di Pompei), San Leucio (via Papa-via Giardini reali), Vaccheria (piazza Madonna delle Grazie), Tuoro (via San Gregorio Magno), Casolla (via De Cillis), Mezzano (via Fusco), Staturano e Santa Barbara (entrambe in via Tifatina), Garzano (via Pozzo-via Cutillo), Casola (via Erasmo), Sommana (via Rossi), Pozzovetere (piazza Colli Tifatini) e infine sulla strada provinciale per Casertavecchia.
Non tutte le telecamere sono fisse come quelle installate sotto i porticati del Comune. Alcune infatti possono essere «pilotate» dalla centrale operativa nella direzione desiderata con una visuale di 360 gradi e un raggio di azione di circa un chilometro. Quella di piazza Gramsci per esempio consente di tenere d’occhio, tra le altre, il primo tratto di corso Trieste, largo Sant’Elena e persino uno scorcio di piazza Margherita. Stesso discorso per quella di Piazza Matteotti, il cui mirino può puntare anche su via Patturelli, via Santorio e via Ricciardi. Quella di piazza Ruggiero si spinge fino a via Del Redentore e parte di via Mazzini. Le apparecchiature sono programmate per registrare ventiquattro ore su ventiquattro ore ma le immagini immagazzinate vengono cancellate dopo 72 ore, salvo indicazioni diverse da parte delle forze dell’ordine.
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