L’autismo è un tema che per molti, ancora oggi, rappresenta un tabù, legato a leggende e falsi miti che rendono spesso difficile la vita a chi soffre di questo disturbo.
Oggi per descrivere questa patologia dello sviluppo dell’organizzazione cerebrale si parla di Disturbi dello Spettro Autistico, che comprendono una serie di disturbi che hanno in comune le stesse caratteristiche comportamentali, ma con vari livelli di intensità.
Esistono moltissime credenze popolari che negli anni si sono consolidate intorno all’autismo, una sindrome che pochi conoscono davvero.
Al contrario, comprendere meglio questa malattia può aiutarci ad affrontarla nel migliore dei modi e, in futuro, anche a sconfiggerla. Proviamo a sfatare questi miti.
1. Le cause del disturbo autistico sono sconosciute – Gli studi scientifici hanno consentito di individuare una parte fondamentale dei fattori responsabili del DSA. Ad esempio gli scienziati oggi sono a conoscenza dell’importanza della componente genetica. Non esiste un unico gene dell’autismo, ma vari geni che interagiscono fra loro. Inoltre altri fattori di rischio sono l’età paterna avanzata, infezioni virali nel primo trimestre e l’uso di alcuni farmaci.
2. I vaccini causano l’autismo – Il legame fra il vaccino trivalente morbillo-parotite-rosolia e la patologia non è mai stato dimostrato ed è, di fatto, una bufala. La mancanza di una correlazione è stata dimostrata da numerosi studi scientifici e la questione, dopo la truffa di Andrew Wakefield, è persino finita in tribunale.
3. Non esiste una cura – Non si guarisce completamente dall’autismo, ma esistono alcuni importanti modelli terapeutici che uniscono la terapia psicologica ai farmaci e che permettono di migliorare la vita dei pazienti. I risultati ovviamente dipendono dalla gravita del disturbo e dall’associazione o meno ad un ritardo mentale.
4. Gli autistici sono dei geni – La metà delle persone affette da Dsa presenta anche un deficit cognitivo. L’altro 50% presenta un quoziente intellettivo pari a quello della maggior parte della popolazione. Solo pochi presentano un QI di 140.
5. Chi è affetto da autismo non sopporta il contatto fisico – Il rifiuto del contatto fisico avviene solamente in alcuni pazienti. Altri invece amano coccole, carezze e solletico, si tratta quindi di una risposta individuale. Lo stesso vale per il contatto visivo, che per alcuni è fondamentale.
6. Si può diagnosticare solo a 2 anni – Solitamente la diagnosi più attendibile della malattia viene fissata intorno ai 24 mesi, ma già entro il primo anno di vita è possibile individuare i bambini a rischio. Una diagnosi precoce nel caso dell’autismo riveste un’importanza fondamentale.
7. L’autismo non ha sintomi biologici – Il Dsa è un disturbo neurobiologico e non psicologico. Per questo tecnologie come la risonanza magnetica funzionale possono identificare l’autismo. La patologia infatti provoca uno sviluppo atipico di alcune reti cerebrali riguardanti le capacità socio-comunicative.
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