Caserta. Assessori e consiglieri…restituite gli euro
Il Segretario Comunale Luigi Martino, stile Maria De Filippi di ”C’è posta per te” sta recapitando presso il domicilio degli amministratori in carica nel 2013, e li invitata al ‘programma’ di restituzione del 30% dell’indennità percepita in quell’anno (2013) per la decantata violazione del patto di stabilità ampiamente prevista, e ad illo tempore più volte qualcuno suggeriva per non incorrere a ciò che era risaputo e sta accadendo. Più volte si è bisbigliato all’orecchio sordo di quei consiglieri comunali che si tapparono anche l’altro, e votarono positivamente.
Oggi, chi votò la delibera, oltre al 30% relativo da restituire sugli emolumenti introitati nel 2013, dovrà versare un pesante supplemento.
Secondo Voi si è presentato qualcuno? Gli storici, quelli che non si perdono una consiliatura, manco a pagarli, vagano di Commissione in Commissione…hanno il loro scranno, lavorano sodo, e a qualcuno che si prospetta che gli si metta mano in tasca dichiara che il provvedimento della Corte dei Conti non sia stato loro mai notificato sebbene sia pervenuto all’Ente a luglio 2015. Inoltre non è stato chiesto loro il 30% di quanto percepito ma la percentuale è stata calcolata sull’indennità lorda, il che è piuttosto singolare, visto e considerato che su quelle somme si presume che assessori e consiglieri abbiamo già pagato le tasse o comunque hanno aperto un rapporto relazionale, collegato anche alle obbligazioni nei confronti dell’erario, per quelle somme introitate. Per cui, non si capisce quale possa essere il motivo per il quale i consiglieri e gli assessori debbano restituire parti di compenso che non sono mai finite nelle loro tasche.
Postutto, la restituzione viene richiesta in max 12 rate mensili.
La gestione di Niccolò, (commissario), decise di non impugnare il provvedimento; come mai lo stesso, si domandano in tanti, non è stato notificato ai diretti interessati?
Se è vero che gli amministratori devono restituire una percentuale del 30%, è anche vero che il Comune si è visto decurtare i trasferimenti erariali per oltre un milione di euro, una buonissima ragione per impugnare il provvedimento, ad avviso di chi lo ha subito
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