Le buche stradali sono un problema ben noto a chi vive nelle città italiane. Chi più chi meno, tutti le affrontiamo quotidianamente, cercando di destreggiarci in slalom per non danneggiare la nostra auto o – per gli utenti a due ruote – per non cadere. Perché una buca presa bene può causare danni importanti agli organici meccanici di un veicolo. Le condizioni del manto stradale incidono molto sulla sicurezza della circolazione, limitando la tenuta dell’auto e l’efficacia della frenata. Inoltre, una buca profonda o dal bordo tagliente può danneggiare seriamente il pneumatico, il cerchio della ruota e perfino le sospensioni.
Per questo problema, è partita una raccolta di firme per denunciare lo stato di abbandono in cui versano le principali arterie stradali che attraversano le province di Benevento e Caserta, in particolare la SS 372 Telesina e la Fondo Valle Isclero, è stata avviata dall’associazione liberi imprenditori Italiani Aslim Italy, che ha sede legale a Limatola e riunisce oltre mille soci in tutta Italia.
Il presidente dell’associazione, Alessandro Fucci ha presentato negli ultimi giorni una serie di esposti contro gli enti preposti alla manutenzione della viabilità alle Procure di Benevento e Caserta «affinché vogliano disporre gli opportuni accertamenti valutando gli eventuali profili di illiceità penale».
Numerosi imprenditori spingono ora per un intervento concreto dei parlamentari eletti nelle due province. «I nostri parlamentari – dice Fucci – volano alto, talmente in alto che forse non si accorgono dello stato in cui versano le nostre principali arterie stradali. Vorrei avere una spiegazione dal grande De Luca Vincenzo presidente e condottiero della regione campania disastrata e chiedo l’intervento di De Filippo sindaco di Maddaloni e del vicesindaco Luigi Bove che ha tanto predicato sui palchi per essere eletto.
Uno stato pietoso che non è da imputare solo agli ultimi giorni di maltempo. È pur vero che con il potenziamento dell’alta velocità ferroviaria forse alcuni dei nostri rappresentanti istituzionali non percorrono più le strade in auto per raggiungere il loro posto di lavoro a Roma, ma siamo convinti che comunque della situazione siano a conoscenza.
Già dalla prossima settimana, Anas ha annunciato interventi di sistemazione per un investimento complessivo da 5,1 milioni di euro.
Notizia accolta in maniera favorevole ma con l’auspicio di poterne vedere presto i risultati. «Un’attività quanto mai necessaria – per il sindaco di Telese Terme Giovanni Caporaso – a fronte dello scenario che quotidianamente anche tanti nostri concittadini sono costretti ad affrontare nel raggiungere il capoluogo per motivi di lavoro, personali o anche, cosa ancora più grave, le strutture ospedaliere».
BUCHE STRADALI: QUANDO IL RISARCIMENTO È POSSIBILE
Le buche stradali possono essere la causa di danni ai veicoli e possono provocare un incidente o la caduta di un motociclista. Esistono casi documentati di pedoni caduti a causa di buche, con conseguenti danni fisici. In questi casi il gestore o il custode della strada è tenuto al risarcimento dei danni causati dalle buche stradali, se quest’ultimo non le ripara, non le segnala o se non sono visibili né evitabili dall’utente della strada. L’art 2051 c.c. (Codice civile) evidenzia una presunzione generale di responsabilità dell’ente proprietario o del gestore della strada, che la deve custodire in modo da non creare pericoli per gli utenti. Di conseguenza, se la buca è il frutto della trascuratezza, di usura o di un dissesto non adeguatamente segnalato, la responsabilità del gestore è innegabile. Viceversa, il risarcimento per buche stradali non è possibile quando il dissesto è originato da un evento imprevedibile – ad esempio una frana – oppure come concausa c’è la condotta imprudente dell’utente. Ma non basta: c’è un altro caso in cui il gestore è responsabile: quando la buca è considerata un pericolo stradale. In questo caso infatti, secondo l’art 2043 c.c., se non era né prevedibile, né evitabile da parte dell’utente, dà origine ad una responsabilità del gestore.
GUERRIERO :ECCO LA SENTENZA DEGLI “ERMELLINI”
Con la sentenza n. 17947 del 28 giugno 2021, la suprema Corte ha riconosciuto i danni ad un soggetto anche in seguito a guida disattenta, e quindi – a conferma di una precedente sentenza della Corte d’Appello di Genova – ingiunge alla Provincia di Genova il risarcimento di quanto subito da un motociclista che era caduto a terra per via di un avvallamento presente sulla carreggiata.
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