Gli scontri tra gli ultras della Casertana e della Paganese, avvenuti nel 2015, hanno finalmente trovato una conclusione giudiziaria.
La Corte d’Appello di Napoli ha emesso la sentenza definitiva, confermando le condanne per i tifosi coinvolti negli episodi di violenza che hanno segnato una pagina nera nella storia del calcio campano.
I fatti risalgono al 2015, quando, in occasione di una partita tra Casertana e Paganese, scoppiarono violenti scontri tra le tifoserie delle due squadre. Gli episodi di violenza si verificarono sia all’interno che all’esterno dello stadio, causando danni alle strutture e mettendo a rischio l’incolumità dei presenti. Le forze dell’ordine intervennero per sedare i disordini, ma gli scontri lasciarono un segno indelebile sulla comunità sportiva locale.
A seguito degli eventi, le autorità avviarono un’indagine approfondita per identificare i responsabili degli scontri. Furono raccolte testimonianze, analizzati filmati e raccolte prove che portarono all’individuazione di diversi tifosi coinvolti negli atti di violenza. Il processo di primo grado si concluse con la condanna di numerosi ultras, riconosciuti colpevoli di reati quali rissa aggravata, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.
Le difese degli imputati presentarono ricorso in appello, contestando le decisioni del tribunale di primo grado e chiedendo una revisione delle condanne. La Corte d’Appello di Napoli ha esaminato nuovamente il caso, valutando le argomentazioni delle parti e le prove presentate. Al termine del processo, la Corte ha deciso di confermare le condanne precedentemente inflitte, ritenendo gli imputati responsabili degli scontri avvenuti nel 2015.
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