Comunicato Stampa dell’Associazione Mondragone Bene Comune
Finalmente, seppur con i suoi tempi da moviola, l’Amministrazione Pacifico– come l’AMBC ha sollecitato e proposto nelle scorse giornate– è riuscita finalmente amuovere i primi passettini deliberando i criteri ai quali si dovrà attenere l’Ufficio Servizi Sociali per l’erogazione del <bonus spesa> e contestualmente la variazione di bilancio (due delibere in una, anche se ai fini della ratifica consiliare della variazione andavano probabilmente fatte due distinte deliberazioni) e a pubblicare l’avviso. Ora dobbiamo soltanto sperare che l’Ufficio Servizi Sociali in autonomia faccia un buon lavoro in tempi rapidissimi e sappia tenere a debita distanza eventuali faccendieri e abusi. Staremo a vedere. Diciamo subito però che non abbiamo condiviso il diniego del bonus per chi non è residente ma soltanto domiciliato a Mondragone. Per evitare abusi bastava inserire nell’avviso che il bonus è possibile richiederlo ad un solo comune. Si rischia di tenere in questo modo fuori dal bonus situazioni di disagio tra le più critiche (segnaliamo che nel fac-simile dell’autodichiarazione manca ogni riferimento al trattamento dei dati personali). Ci sono anche altre opzioni che non si condividono, ma vediamo come andrà. Mancano ancora interventi in favore delle imprese e dell’economia locale e su questo fino ad ora neppure una parola. Pacificoè riuscito finalmente a capire che oltre a quello sanitario c’è anche un problema alimentare e di sussistenza delle famiglie, ma ancora fa molta fatica a comprendere che occorre aiutare subito anche l’economia cittadina, praticamente in ginocchio, e trascura del tutto le altre emergenze alle quali far fronte. Durante questa <emergenza Coronavirus> restare a casa è doveroso, ma può essere una trappola per chi subisce violenza domestica. La convivenza forzata tra le mura domestiche può trasformarsi in una trappola per tante donne che subiscono maltrattamenti e abusi da parte dei loro partner. Su un possibile aumento delle violenze domestiche avevamo già lanciato l’allarme, restato però ad oggi inascoltato. Per rispondere a questo drammatico fenomeno, che rischia di acuirsi a causa delle misure restrittive per il contrasto al Coronavirus, i Centri Antiviolenza del Sud hanno potenziato le loro attività di ascolto e intervento e lanciano un messaggio di incoraggiamento e di aiuto concreto a chi è in difficoltà: #NonTiLasciamoSola. L’iniziativa è promossa dalla Fondazione CON IL SUD insieme ai 9 progetti contro la violenza di genere sostenuti dal 2017 con il “Bando Donne”, rivolto alle organizzazioni del Terzo Settore delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. L’uscita per fare la spesa, per andare in farmacia o per buttare la spazzatura può rappresentare l’occasione giusta per chiedere aiuto. Ma c’è anche la possibilità di inviare un semplice sms oppure un messaggio in chat. Oltre al numero nazionale gratuito 1522 che è sempre attivo, è possibile chiamare direttamente le associazioni e i centriantiviolenza del proprio territorio, attraverso Sms oWhatsApp:https://www.fondazioneconilsud.it/news/nontilasciamosola-i-centri-antiviolenza-a-supporto-delle-donne-in-difficolta/. Segnaliamo anche che oltre a episodi di spaccio e bullismo, con l’app gratuita della Polizia di Stato Youpolora si possono segnalare anche atti di violenza che accadono tra le mura di casa. Non è obbligatorio registrarsi e la chiamata viene automaticamente georeferenziata https://www.poliziadistato.it/articolo/135e74a0112e9af858848025. Al netto di queste possibilità di aiuto, speriamo chePacifico affrancatosi dai vari pacchi, abbandonata la dispensa nei pressi del Santuario (anch’essa ubicata in quel famoso palazzo che tutto ospita meno ciò che dovrebbe) e finiti i ringraziamenti coinvolga associazioni e organismi comunali preposti e or ora costituiti per cercare di metter su qualche iniziativa locale di supporto per queste settimane di forzato ritiro domestico. Sappiamo (e ne abbiamo dato conto) che alcuni Comuni si sono già attivati autonomamente anche per garantire un supporto psicologico ai cittadini durante l’emergenza in atto. Pacifico è, invece, tra quelli che per ora non hanno affatto considerato un intervento in tal senso. L’ANPE(Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani) ha comunicato di aver attivato nel periodo di emergenza da Coronavirus un servizio gratuito di consulenza pedagogica rivolto alle famiglie, nel rispetto delle normative sulla privacy. Il servizio offerto dai pedagogisti dell’ANPE ha lo scopo di garantire un sostegno a distanza a famiglie e ragazzi, utilizzando gli strumenti digitali come WhatApp(videochiamate, video interattivi, gruppi WhatsApp mediati), Skype, chiamate telefoniche e/o App come Zoom. In questa fase di emergenza sanitaria si ritiene indispensabile dedicare ancor più attenzione e cura alle famiglie. La chiusura delle scuole e le misure urgenti di contenimento potrebbero determinare per le famiglie, i ragazzi e le ragazze nuovi disagi che, in alcuni casi, si sommano a problematiche già esistenti. Sul sito dell’ANPE https://www.anpe.it/ troverete ulteriori informazioni sull’iniziativa. #continiuamoastareacasa.
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