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Altro che allerta meteo, qui tira aria di lockdown

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“Tanto tuonò che piovve”. Ad Agorà, il programma condotto da Luisella Costamagna su Rai3, il professor Massimo Galli una toni drammatici per commentare l’andamento della pandemia. Insomma, green pass rafforzato e corsa nella campagna vaccinale potrebbero non bastare e in studio ci si interroga sull’introduzione di nuove restrizioni con le feste di Natale alle porte. L’aumento dei contagi era prevedibile, dice Galli, da poco in pensione dall’ospedale Sacco di Milano, “altri Paesi prima di noi hanno fatto  lo stesso percorso”. I fatto è che permane una fetta importante di popolazione non vaccinata, dice Galli.

Il “vaccino è fantastico per molti aspetti, ma non contiene completamente la diffusione del virus. Se c’è parecchia gente che non se lo fa il risultato è questo” anche perché c’è in giro una variante molto contagiosa come la Omicron.

Nella puntata del 9 novembre viene dato ampio spazio alla situazione del Covid in Italia e nel mondo e per commentare l’andamento della pandemia è ospite in collegamento il docente di Malattie infettive all’università Statale di Milano che dice la sua su quello che sarà il prossimo Natale: “In questo momento la possibilità di avere una ulteriore espansione delle vaccinazioni, ad esempio con le terze dosi, ci potrà permettere un Natale meno complicato.

La famosa ondata, che sarà piccola, l’attendiamo per dicembre ma non sarà un cavallone da surfista in California. Sarà contenibile e un’epidemia dei non vaccinati sulle ospedalizzazioni. Noi abbiamo fatto più vaccinazioni degli altri e vaccinazioni complessivamente più recenti rispetto ad esempio a quelle britanniche, il tempo di efficacia del vaccino ci aiuta un po’ di più rispetto all’Inghilterra. Il vaccino, per quanto imperfetto nel proteggerci dall’infezione, imperfetto non vuol dire inefficiente, mantiene nel tempo la capacità di evitarci la condizione peggiore, ovvero quella di ammalarci seriamente e non finire in ospedale”.

“Non ne siamo fuori e la situazione – sottolinea – Galli – presenta ampi margini di incertezza ma la situazione non è paragonabile con quella dello scorso anno. Sulla terza, quarta, quinta e ventesima dose fatemi indovino e vi farò ricchi come diceva un vecchio detto molto banale. La situazione riguarda una malattia ficchiamoci in testa che è nuova e che parte da un virus che non avevamo mai affrontato e che non ha eguali. Quindi abbiamo la necessità di mettere in atto tutte le misure necessarie finché non sarà un minino più chiara la situazione”.

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