NAPOLI, 11 AGO – Un gruppo di allevatori bufalini, con una ventina di trattori e delle macchine, ha bloccato stamani la statale domitiana all’altezza di una rotonda, tra i comuni di Castel Volturno e Mondragone. La protesta è durata alcune ore, fino a quando gli allevatori hanno rimosso il blocco, che ha provocato disagi alla circolazione dei tanti turisti che affollano le spiagge del litorale casertano.Si è trattato di una protesta non organizzata dal coordinamento degli allevatori che da mesi si batte per il ritiro del piano regionale di eradicazione della brucellosi e della tbc bufalina, ma realizzata in autonomia da un gruppo di titolari di aziende bufaline dopo che ieri un allevatore, ridotto sul lastrico in seguito all’abbattimento delle bufale nella sua azienda, aveva tentato il suicidio, venendo salvato in extremis dai familiari.
“L`ennesima manifestazione di protesta, questa volta a seguito del tentato suicidio di un allevatore, dà la cifra dello stato di estrema disperazione in cui versa l`intera categoria. La Regione Campania non può continuare a restare indifferente dinanzi alla sofferenza e alle difficoltà del comparto. Bene il tavolo convocato dalla Prefettura di Caserta, la Regione faccia lo stesso bloccando l`attuazione del piano di eradicazione della brucellosi – per la quale è stata nominata una struttura commissariale pagata lautamente con i soldi dei campani – e ascoltando finalmente le richieste degli allevatori ai quali va tutta la mia solidarietà e vicinanza. Occorre serietà e dialogo, altrimenti qui si rischia una tragedia”. Così il capogruppo Lega Salvini Campania e componente commissione Sanità in Consiglio regionale, Gianpiero Zinzi.
“La protesta di stamattina – dice il portavoce del coordinamento degli allevatori Gianni Fabbris – di cui chiediamo scusa ai cittadini, è il frutto del mancato confronto con gli allevatori da parte della Regione, che prosegue con il suo comportamento irresponsabile e sta continuando ad abbattere gli animali. Devo invece dare atto alla prefettura di Caserta del proprio impegno a convocare un tavolo”. Il coordinamento che riunisce una decina di associazioni di allevatori, da mesi protesta contro la Regione e la sua giunta, cui chiede il ritiro del piano di eradicazione della brucellosi e della tbc bufalina e il cambio di strategia, che privilegi la vaccinazione a tappeto dei capi superando invece la stagione gli abbattimenti; negli ultimi dieci anni, almeno fino alla fine del 2021, come emerso da un’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere, sono state abbattute 140mila bufale campane di cui solo l’1,4% è risultata effettivamente malata di brucellosi o tbc in seguito ad analisi post mortem. Nei primi sette mesi del 2022, hanno poi fatto sapere gli allevatori, sono state abbattute altre 13mila bufale per sospetta positività.
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