CASERTA – Il sempreverde Luca Abete di Striscia la notizia in netto ritardo, prendendo come icona d’ITALIA una CASERTA a termine pandemia, occupandosi da inviato, dei tamponi rapidi effettuati nelle farmacie senza l’esibizione del documento o della tessera sanitaria.
Abete -Abete è cosa vecchia e risaputa !!! Anche ad Avellino come in tutta Italia!
‘Fà comme a Santa Chiara: dopp’ arrubbata ce mettetero ‘e pporte e fierr’
L’inviato di Striscia si è recato in una farmacia di Caserta dove era di prassi (anche) farsi soltanto dettare il codice fiscale, senza esibire nè la Tessera Sanitaria nè un documento di riconoscimento. GUARDA VIDEO
L’attività di controllo doveva partire dalle autorità, non dall’inviato di Striscia. Il ‘furbetto del tampone’ è nato e non giustificato per la coercizione che si impone ai cittadini che per non essere inoculati, cercano il familiare, l’amico, l’amante positivo. Da pochi mesi c’è l’obiettivo di individuare il fenomeno dei “falsi positivi”, ovvero dei soggetti già risultati positivi che si presentano presso un punto di prelievo con la tessera sanitaria di un “no vax” per fargli ottenere il green pass alla scadenza della quarantena. La correttezza delle operazioni effettuate nei centri di analisi è dunque oggetto di controllo da parte dei carabinieri dei Nas. Al centro delle verifiche c’è la procedura che prevede l’identificazione dei soggetti da sottoporre a test dopo l’esibizione del documento di identità e della tessera sanitaria.
Negli ultimi 30 giorni i controlli hanno riguardato complessivamente 1.360 farmacie e centri di analisi, rilevando irregolarità in 170 di questi (pari al 12,5%) e contestando 282 violazioni per uso di tamponi e kit reagenti non regolari, mancata identificazione e registrazione delle persone sottoposte a test, inadeguatezza delle figure professionali impiegate nell’esecuzione dei tamponi, test effettuati in ambienti non idonei dal punto di vista igienico sanitario.
Il bilancio è la sospensione di 21 punti di prelievo di tamponi rapidi, il sequestro di 677 kit per tamponi rapidi risultati non idonei, e l’individuazione di 18 operatori che svolgevano l’attività sebbene privi del green pass.
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