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A SUZUKA VA IN FUMO LA OTTAVA CORONA IRIDATA DI M.SCHUMACHER, IL TRADIMENTO DELLA SUA AMATA ROSSA E’ CLAMOROSO

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CIRCUITO DI SUZUKA (IL LEGGENDARIO, OTTO NIPPONICO)- Nell’ otto nipponico leggendario che da vita a una serie di corse si presta allo spettacolo al Circus della seguitissima Formula Uno, nella terra dei Samurai con la bandiera bianca con il sole rosso al centro teatro di corse e sfide leggendarie iniziate dalgi anni 70 con incidenti anche curiosi come quello tra Gilles Villeneuve che tampona con la sua Rossa Ronnie Peterson sulla Tyrrel  a 6 ruote nel circuito sì sempre i terra giapponese ma quello del Fuji, poi il gran rifiuto a correre la corsa ultima di Niki Lauda nell’annata 1976 con l’addio praticamente e la rottura tra il computer Niki Lauda ed il drake, che chiamerà appunto l’aviatore Gilles Villeneuve che diverrà poi famoso sulla rossa ed aggiungerà tanta notorietà come dichiarato dallo stesso Enzo Ferrari, alla Rossa di Maranello poi passando per la corsa ultima ossia quella che assegnava il titolo o corona iridata con il professore Alain Prost e Ayrton Senna con una corsa finita entrambi nella ghiaia, del triage con squalifica per il brasiliano, che non poteva farsi aiutare….. negli anni ’80 appunto la golden era della Formula Uno…poi nel 1990 la vendetta perfetta del brasiliano che sperona il rivale su Ferrari e compie la vendetta perfetta portandosi a casa la corona iridata numero 3….ma non  è questa la sede, adatta per parlare di Senna e Prost.

La Ferrari e Michael Schumacher, un rapporto di amore certamente  e successi ma di difficoltà odio  no, è fuori luogo, difficile in quanto la vettura del 1996, bella esteticamente e che è stata anche modificata a metà stagione si rivela un ‘paracarro’ una ciofeca non competitiva, infatti il suo scudiero e collega ai box Eddie Irvine, lo scanzonato, scanzonatissimo donnaiolo, dichiarerà, qualche anno dopo alla stampa a bocce ferme quando non stava più in Ferrari che non aveva mai guidato una  macchina così inguidabile e difficile da portare pesante in altre parole pessima….e  poteva fare certe esternazioni (Alain Prost, il professore nel 1991, dopo aver dichiarato che la rossa la  sua rossa aveva la guidabilità di un camion fu cacciato via anche se è più corretto precisare che un pilota seppur pluricampione e signore quale il signor Prost, dentro e fuori l’asfalto delle piste nonostante il suo Curriculum di tutto rispetto se si comporta così si mette o ti metti nelle condizioni per essere cacciato via in malo modo a calci nel didietro e non usiamo altre terminologia ma il concetto e/o quadro delineato è chiaro).

Ma veniamo al titolo numero 8otto8 di Schumacher andato in fumo, dopo  le annate della sofferenza  1996/1997/199/1999 con l’infortunio di Kaiser Schumacher alla pista di Silverstone alla curva Stowe con ritorno nelle ultime due gare dove il tedesco mettendosi completamente al servizio della squadra sua la Ferrari si, dimostrerà e dimostrerà sia al mondo che alla sua squadra / azienda la sua abilità ad essere Jolly bravo come II seconda guida (e chi lo avrebbe mai detto) dato che le gare saltate per infortunio con la sua sostituzione con il finlandese meno famoso passateci la metafora Mika Salo furono decisivo mondiale chiuso per Schumacher a Silverstone che anzichè togliere punti al compagni di squadra gli regalò la vittoriaa Sepang…ma l’occasione della vita di Eddie Irvine sfumerà come una nuvola di fumo a Suzuka dove, nonostante i suoi quattro punti di vantaggio chiuderà l’annata con una gara anonima alla Irvine che invece di cacciar fuori unghieed artigli finirà,  nelle retrovie terzo finisce sul podio nonostante la pole del tedesco Mika Hakkinen scatta vanti e fa la lepre andando a vincere resistenza soft di Schumacher ad ogni modo il finlandese Hakkinen, dimostrerà la sua classe e signorilità vincendo meritatamente tutto sommato il campionato del mondo di Formula Uno annata 1999.

Ma dopo il 1999 e la vittoria sempre nella terra dei Samurai nel 2000 Michael Schumacher che dimostrerà la sua enorme classe nelle annate prima riesce a sbloccarsi e sbloccare la Ferrari con l’alloro 21 anni dopo Jody Scheckter ultimo pilota in rosso a vincere un mondiale dopo una eternità ed unico sud africano a riuscire nella impresa.

Dopo il 2000 dicevamo riprendendo il filo del discorso, la Ferrari numero Uno diviene la fotocopia del suo fantino del suo cavaliere del rischio meticoloso, pignolo perfezionista sino allo sfinimento che si confrontava sempre col suo team di lavoro per crescere e che ricevette un complimento, non da dall’allora ancora vivente ex Presidente della FIAT Giovanni Agnelli che lo definì un uomo di grandissima qualità perchè nonostante le vicissitudini i problemi riscontrati nelle stagioni nella crescita della sua rossa non si lamentava mai anche quando forse avrebbe potuto dei suoi uomini e della sua squadra a cui si fece voler bene ed adorare….Schumacher migliora di anno in anno e conlui la rossa che viene forgiata a sua immagine e somiglianza una spada puntuale e precisa come lama nel burro, come quella del 2004 che impressionò pilota e team chiudendo prestissimo il mondiale (mai accaduto prima) a metà stagione col trionfo di Magny Cours con tre soste…un dominio ed egemonia quasi noiosa.

Nel 2005 ancora dominio corona numero sette per l’asso tedesco ma i primi segnali di fine impresa si hanno nel circuito del Santerno di Imola circuito Enzo e Dino Ferrari, dove Nando Alonso riesce a tenere dietro l’idolo di casa Schumacher che, nonostante una serie di attacchi rabbiosi rimane dietro l’asturiano che taglia primo il traguardo ma veniamo, all’ultimo atto del mondiale nella terra dei Samurai. M. Schumacher che con le partenze non era una cima va in fuga tenta la fuga ma verrà appiedato dalla sua rossa lasciando spazio alla vittoria di Alonso del mondiale che in Brasile gestirà controllando una gara agevole per lui con i problemi avuti dal tedesco alla sua oramai ultima gara annunciata nonostante una gara super in rimonta dalle retrovie quasi ultimo sino alla quarta piazza co un commosso, Felpe Massa che con la tuta tutta bardata a bandiera brasiliana dichiarerà di esser dispiaciuto del ritiro del compagno di squadra più forte con cui lui ha avuto l’onore e il piacere di correre e confrontarsi durante l’anno e la intera stagione di Formula Uno. Vince Alonso pertanto il mondiale 2006 anche se il grosso col tradimento della monoposto di Schumacher a Suzuka si era già fatto il grosso la frittata era già stata fatta anche se Michael Schumacher ringrazierà a Suzuka uno ad uno i tecnici che gli hanno costruito una macchina irripetibile unica che ha portato alla  apertura ‘una epoca….l’epoca di M. Schumacher non più ripetuta da nessun altro pilota….ma il clamoroso mondiale in fumo numero 8 fa ancora più scalpore in quanto se si pensa che per cinque anni la Ferrari aveva praticamente dominato in lungo e largo….nel 2006 si sancisce il passaggio di consegne all’asturiano spagnolo Nando Alonso (ancora in attività alla veneranda età di 44anni alla guida della verde Aston Martin).

 

F. 1…. I tradimenti delle monoposto – A tradire sono anche le vetture raramente ma accade, ma accade ecco alcuni episodi clamorosi, di tradimenti che sono costati niente meno che il mondiale, l’ottavo titolo a M. Schumacher (sfiorato, nessuno ha raggiunto 8 allori , otto simbolo dell’infinito), sfiorato da Lewis Hamilton all’ultimo giro della ultimissima corsa di Abu Dhabi scippato da Max Verstappen, con l’aiuto della Safety Car a seguito del botto a muro di Latifi.

Ci fu un famoso personaggio biblico noto a tutti Giuda, che baciò Gesù Cristo che fu rivenduto poi per trenta denari, un brano che parla di GIUDA unico nel suo genere nell’album Fear of the Dark, annata 1992 dei leggendari Iron Maiden, tradimenti che ci saranno anche in ambito calcistico in vari settori del lavoro, volete altri esempi di TRADIMENTI CLAOMOROSI (R. Baggio che dalla Fiorentina viene venuto alla Juve con la rivolta del tifo viola inutile, oppure Gonzalo Higuain sempre alla Juve passando dall’ombra del  Vesuvio all’ombra della Mole Antonelliana, da idolo della curva e  di tutto il San Paolo di Napoli a traditore, “core ingrato”, analogo episodio ma all’inverso ossia da  Torino a Napoli Enrique Omar Sivori, non più giovanissimo chiude negli ultimi due anni  a Napoli, argentino come Gonzalo Higuain, offrendo sprazzi della sua classe ma segnando di fatto pochi gol, il meglio lo aveva dato a a Torino)  ma questo è il settore passateci il termine calcio.

Ma veniamo ai tradimenti, due su tutti quello a Schumacher dicevamo e quello a Felipe Massa in terra ungherese all’ Hungaroring nell’annata 2008, tuttavia la corsa al titolo si  deciderà alla corsa a S. Paolo al circuito di Interlagos, circuito di casa del brasiliano ferrarista, all’ultima curva col sorpasso di Hamiton a Glock all’ultima curva (di un giovanissimo Hamilton che battezza il suo titolo n. 1 per poi subire lo stesso trattamento a mò di contrappassa nella scorsa annata motoristica il 2021, come dicevamo ad Abu Dahbi). Felipe Massa era davanti, con sacrifici, e sforzi titanici, immani poi l’imprevisto che non ti aspetti.

Breve cronistoria della corsa:  Felipe Massa parte bene, bruciando Kovalainen , sullo scatto in partenza e poi L. Hamilton alla prima curva con un gran sorpasso all’esterno. Dietro ai primi tre, sono Glock, Kubica, Alonso e Raikkonen, che ha perso una posizione alla prima curva. Rispetto alle attese della vigilia, la sorpresa è che Massa riesce ad allungare portando il vantaggio sul rivale a 3”5 quando 18º giro rientra per il suo primo rifornimento; Hamilton si ferma nel giro seguente e nelle prime posizioni la situazione resta immutata. A perderci è soprattutto Robert kubica, che perde ben quattro posizioni. Al 30º giro la situazione è la seguente: Massa, Hamilton, Kovalainen, Glock, Alonso, Räikkönen, Piquet e Trulli; Kubica è nono.

Nel corso della gara Bourdais, Barrichello e Nakajima hanno principi di incendio durante i pit-stop. Al 41º giro Hamilton rimane vittima di una foratura alla gomma anteriore sinistra ed è costretto, dopo aver percorso quasi un intero giro ad andatura ridotta, a rientrare ai box: rientra nono. Al 44º giro Massa effettua il secondo rifornimento e rientra secondo, davanti a Glock. Si fermano poi in sequenza Glock e Kovalainen. Al 50º giro Räikkönen, ancora quinto dietro Alonso, commette un errore alla curva 2, andando leggermente lungo e perdendo il contatto con lo spagnolo. È a questo punto che il finlandese decide di giocare d’attacco: mentre Alonso si ferma ai box per il secondo pit-stop, il ferrarista realizza un giro molto veloce che gli permette dopo la propria sosta (52º giro) di rimanere davanti al pilota della Renault, in quarta posizione.

Al 54º giro Piquet si ferma ai box e rientra affiancato a Trulli, ma riesce a rimanere davanti. Il ritmo di Räikkönen, liberatosi di Alonso, migliora notevolmente e dal 60º giro comdrato di vetro ricordo di una tragedia sfiorata.

Sotto qualche fotto del motore arrosto del ferrarista e dell’episodio della molla incriminata annate 2008 e 2009:

Race, Felipe Massa (BRA), Scuderia Ferrari, F2008 suffers a mechanical failure while in the lead near the end of the race and retires from the race

03.08.2008 Budapest, Hungary,
Felipe Massa (BRA), Scuderia Ferrari, F2008, suffers a mechanical failure while in the lead near the end of the race – Formula 1 World Championship, Rd 11, Hungarian Grand Prix, Sunday Race – www.xpb.cc, EMail: info@xpb.cc – copy of publication required for printed pictures. Every used picture is fee-liable. ©? Copyright: Photo4 / xpb.cc – LEGAL NOTICE: THIS PICTURE IS NOT FOR ITALY

25.07.2009 Budapest, Hungary,
Felipe Massa (BRA), Scuderia Ferrari / big crash – Formula 1 World Championship, Rd 10, Hungarian Grand Prix, Saturday Qualifying – www.xpb.cc, EMail: info@xpb.cc – copy of publication required for printed pictures. Every used picture is fee-liable. ©? Copyright: Batchelor /
26.07.2009 Budapest, Hungary,
The Team of Felipe Massa (BRA), Scuderia Ferrari stands with an sign on the grid to show that they are with Felipe in the hospital after his bad crash yesterday in Qualifying – Formula 1 World Championship, Rd 10, Hungarian Grand Prix, Sunday Pre-Race Grid – www.xpb.cc, EMail: info@xpb.cc – copy of publication required for printed pictures. Every used picture is fee-liable. ©? Copyright: Davenport /

Altro tradimento catastrofico e clamoroso quello all’ultimo Gran Premio di Suzuka, annata 2006, Schumacher ed Alonso il giovane leoncino di Oviedo si contendono il titolo, alla ultima corsa in terra nipponica (un po’ come Prost e Senna di fine anni ’90) tuttavia, dopo una ottima partenza del ferrarista che vola avanti il TRADIMENTO DELLA SUA FERRARI che non ti aspetti (macchina che aveva portato M. Schumacher a vincere per 5 annate di fila dal 2000 al 2005 una macchina forgiata ad immagine e somiglianza del tedesco che ne curava la messa a punto precisissimo e meticoloso, Schumacher che poi tornano in Mercedes costruirà la base per la messa  a punta della nuova Mercedes cd ‘Ibrida’ che porterà a far trionfare a mani basse L. Hamilton con 6 titoli di fila sino allo stop di Abu Dahbi lo scorso anno).

Dopo la qualifica gli sguardi in casa Ferrari fanno trapelare un velato ottimismo dato che la prima fila è occupata interamente dalla Scuderia del Cavallino (primo Massa e secondo Schumacher). Il week-end di Alonso, invece, è ricco di problemi, visto che in qualifica non va oltre la sesta posizione. Il Gran Premio procede alla grande: il tedesco comanda la corsa e riesce fin da subito a mettere tra se e lo spagnolo un gap di sicurezza che terrà per quasi l’intera corsa. Alonso, che non vuole alzare bandiera bianca, ricuce il distacco con la seconda piazza e dopo il secondo pit stop è il primo pilota ad inseguire la Ferrari del sette volte Campione del Mondo. A 17 giri dalla fine arriva però il colpo di scena: dopo sei anni di affidabilità, il motore di Schumacher va in fumo. Alla Degner Curve, la 246 F1 del tedesco comincia a fumare e il campionissimo di Kerpen è costretto a parcheggiare la propria vettura sotto il ponte del tracciato di Suzuka.

©? Scuderia Ferrari Media Center

 

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