CASERTA – I consiglieri di opposizione (SpC) hanno presentato ricorso al Tar Campania.
Contestavano che gli atti del Conto Consuntivo così come la relazione dei revisori dei conti fosse stata messa a disposizione degli amministratori solo a ridosso della discussione in aula a fronte dei 20 giorni previsti dalla legge.
La discussione è stata incardinata innanzi alla Prima Sezione (presidente Salvatore Veneziano, consiglieri Gianluca Di Vita ed Olindo Di Popolo) che hanno deciso di accogliere la contestazione,relativo all’approvazione del Conto Consuntivo 2016 passato a Maggio coi voti della sola maggioranza.
Nella sentenza ( resa nota il 13 settembre scorso ) si legge “Il collegio ritiene sussistente il mancato rispetto dei termini sanciti dalla normativa per il deposito e la messa a disposizione dei consiglieri comunali della relazione dei revisori dei conti a corredo del Conto Consuntivo 2016 e che tale circostanza ha determinato la lesione del cd. jus ad officium dei ricorrenti”.
Sentenziato ciò, dai giudici napoletani, in tanti si domandano le ripercussioni sull’amministrazione comunale.
La legge prevede lo scioglimento dell’amministrazione comunale in
caso di mancata approvazione del Conto Consuntivo, ma in questo caso potrebbero essere seguite anche altre strade per garantire la governabilità. In primo luogo, potrebbe essere nominato un commissario ad acta per l’approvazione; la seconda opzione, invece, prevede che il Prefetto di Caserta possa prevedere un termine perentorio per la nuova approvazione in consiglio comunale.
Non è escluso che gli esponenti della maggioranza che si sono costituiti in giudizio in primo grado (i consiglieri Michele De Florio e Mimmo Guida) possano presentare ricorso al Consiglio di Staso ottenendo la sospensione del giudizio del Tar.
In ogni caso un brutto colpo per la maggioranza e il sindaco Carlo Marino.
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