La scena che vi descriviamo sembra una fusione perfetta di commedia nera e tragedia. Un inizio tragicomico che si trasforma in una sorta di film surreale, dove la morte e l’ingordigia si mescolano in un episodio al limite dell’assurdo. Il tono del racconto, con quel mix di indignazione e incredulità, crea una situazione grottesca, in cui il lutto della famiglia si trasforma in un vero e proprio “affare” per chi, senza scrupoli, vede un’opportunità di guadagno.
Immagino che il contrasto tra il dolore e l’arrivismo dei due fratelli aggiunga una certa atmosfera grottesca, come se, in un mondo dove tutto ha un prezzo, nemmeno la morte possa fermare l’affarismo. L’intervento delle forze dell’ordine e la fuga dei fratelli completano l’assurdità della situazione, rendendola ancora più surreale, come un episodio da film noir con un tocco di comicità involontaria.
Se questa storia fosse un film, il tutto potrebbe essere un’analisi sulla precarietà sociale, sulle disuguaglianze economiche e sulle distorsioni che si generano in contesti di estrema necessità, il tutto condito con l’ironia e la cruda realtà che caratterizza spesso le vicende tragicomiche.
Immagina anche la scena del tentativo delle cugine di fermare i due fratelli, con la violenza fisica che si scontra con l’innocenza del momento: il dolore della morte che viene violato da una sorta di “mercato della vita” senza scrupoli. Un vero e proprio spunto di riflessione per un film che mescola momenti di buio con un’improbabile risata.
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