L’Acquedotto Carolino, un’imponente opera progettata da Luigi Vanvitelli, è una delle meraviglie ingegneristiche che attraversano la provincia di Caserta, con una storia affascinante e piena di aneddoti che legano il territorio alla sua costruzione. L’acquedotto, che si snoda lungo la provincia, partendo dalle sorgenti del Fizzo e giungendo ai confini con il Beneventano, è stato realizzato per rifornire d’acqua la Reggia di Caserta, ma anche per servire diverse altre località della zona.
Il Ponte di Durazzano, noto anche come Ponte Tagliola, è uno dei punti salienti di questo percorso e rappresenta una delle opere di punta della struttura. Costruito nel 1760, questo ponte si colloca lungo un punto strategico, attraversando una gola naturale formata dal tufo giallo del vulcano di Roccamonfina. La sua architettura, con quattro archi che sorreggono la struttura, è un esempio perfetto della maestria di Vanvitelli. Il ponte è una testimonianza della grandezza del progetto dell’Acquedotto Carolino e della sua importanza storica.
Il ponte ha una lunghezza di 60 metri e un’altezza massima di 16 metri ed è stato il primo test dell’ingegneria che Vanvitelli avrebbe poi applicato a strutture più imponenti, come i Ponti della Valle. Inoltre, il Ponte di Durazzano è diventato un simbolo della regione, non solo per la sua bellezza architettonica, ma anche per il significato che ha avuto nel periodo della sua costruzione, sotto il regno di Ferdinando IV di Borbone.
Una curiosità interessante riguarda la Eco Maratona dell’Acquedotto Carolino, una corsa podistica che ripercorre il tracciato dell’acquedotto, permettendo agli atleti di attraversare le bellezze paesaggistiche e storiche del percorso. L’evento, organizzato dall’A.S.D. Suessola Runners di Santa Maria a Vico, coinvolge anche numerosi enti locali e associazioni come la Reggia di Caserta, i comuni di Caserta, Airola, Bucciano, Moiano, Sant’Agata dei Goti, Durazzano, Valle di Maddaloni, S. Maria a Vico, Maddaloni, e altri. La maratona si sviluppa su 42 km, lungo il percorso che costeggia i 66 torrini numerati dell’acquedotto, immergendo i partecipanti nella storia e nel paesaggio unico della zona.
Il percorso della maratona attraversa una vasta gamma di terreni, dalle colline alle valli, e offre ai corridori l’opportunità di scoprire la genialità della progettazione di Vanvitelli, unendo sport, natura e cultura. La possibilità di partecipare anche a una mezza maratona di 21 km rende l’evento accessibile a tutti, anche a chi non è un maratoneta esperto ma desidera comunque vivere un’esperienza sportiva in un contesto storico e paesaggistico straordinario.
L’Acquedotto Carolino, patrimonio dell’umanità dal 2015, non è solo una testimonianza dell’ingegneria e dell’architettura del XVIII secolo, ma è anche un ponte tra il passato e il presente, che ci permette di riscoprire la nostra storia e il nostro legame con la terra e la cultura campana.
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