Erano accusati di reati concernenti la bancarotta fraudolenta. A tal proposito ecco quanto accaduto.
Revocato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nei confronti di Pietro Scialli, 78enne di Caserta, e Salvatore Liguori, 55enne di Villa di Briano, entrambi coinvolti nell’inchiesta della guardia di finanza sulla bancarotta di un’ azienda di surgelati con sede a Gricignano d’Aversa.
La bancarotta fraudolenta è un reato molto grave previsto e punito dall’art. 216 della Legge fallimentare. L’ordinamento prevede pene molto severe che vanno dalla reclusione (da 3 a 10 anni) all’inabilitazione all’esercizio dell’attività di impresa.
L’art. 5 della Legge Fallimentare prevede che l’imprenditore che si trovi in stato di insolvenza è dichiarato fallito.
Il reato di bancarotta è disciplinato dalla Legge Fallimentare attraverso il Decreto n. 267 del 1942, modificato dal D.L. n. 59 del 2016, convertito e modificato dalla Legge n. 119 del 2016. Inoltre, la legge fallimentare regola anche gli aspetti civilistici del fallimento stesso.
La giurisprudenza distingue due ipotesi di bancarotta:
- La bancarotta propria: reato commesso dall’imprenditore individuale e dai soci della società;
- La bancarotta impropria: reato commesso da uno o più soggetti titolari di posizioni qualificate nell’ambito dell’impresa gestita in forma societaria
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