CASERTA – In via di ultimazione il montaggio di impalcature in piazza Dante per la rigenerazione estetica dell’edificio che sul versante corso Trieste ha il numero civico 41, un blocco che prosegue su piazza Dante e su via Mazzini fino al largo San Sebastiano. L’occupazione sul suolo pubblico delle impalcature è stato autorizzato dal Comune – lo si legge nella copia dell’ordinanza affissa al cantiere – per 125 giorni, quindi alla fine dell’aprile2025. Significa che un quarto della piazza centrale della città, quello dei porticati del versante Caffè Margherita, resterà “imbavagliato” per le festività natalizie immediatamente prossime e per quelle di Pasqua con il gradimento immaginabile dei negozianti e dei pubblici esercenti di ristorazione che vi si affacciano e che un commerciante condòmino già da qualche giorno “impallato” dai ponteggi ci ha riassunto con la seguente considerazione.
«Lavori indispensabili per risanare il degrado dell’immobile, fatiscenze peraltro uguali agli altri tre edifici che fanno da corona circolare alla piazza, l’avvio dei lavori era previsto nello scorso febbraio e non se n’è fatto nulla e ci si è risvegliati a ridosso delle festività natalizie, quasi incontemporanea alla installazione del tradizionale albero gigante, delle luminarie e degli addobbi di contorno alla piazza offerti come ogni anno dalla Camera di Commercio.
Il buonsenso comune avrebbe portato a suggerire il montaggio delle attrezzature e l’avvio dei lavori dalla metà del prossimo gennaio per non vanificare l’effetto degli addobbi». Considerazioni e disappunto condivisibili soprattutto se rapportati ai ritardi, alle ordinanze comunali disattese per ridare dignità alla piazza dei porticati, un “salotto” da un decennio a oggi ridotto a scantinato per le fatiscenze evidenti delle quattro facciate dei blocchi omologhi, della indecenza delle muffe e della vegetazione dei parietaria sotto porticati, questi illuminati – si fa per dire – da cinque dei venti globi che erano bianchi e nel tempo diventati bianconeri per la polvere e con panchine con le sedute con tubolari in metallo usate da bimbiminkia per risse per uno sguardo di troppo.
Per il risanamento estetico di piazza Dante che dalla Reggia dista circa cento metri, si comincia dall’unico blocco di privata proprietà, il “Condominio corso Trieste 41”; delle intenzioni degli altri tre che sono in proprietà dell’Ente Provincia, dell’Agenzia del Demanio Regionale e del Ministero della Difesa-Reparto infrastrutture, nulla si sa se non l’assoluto disinteresse manifestato all’invito-diffida del Comune capoluogo emesso il 29 novembre 2022 con scadenza prevista a 20 gennaio 2023 dei lavori di “riqualificazione delle facciate per motivi di sicurezza e decoro urbano”. La diffida era stata disattesa anche dai condomini privati del blocco di corso Trieste 41 che comunque per propria iniziativa o per rinnovata diffida del Comune hanno avviato i necessari lavori di risanamento. Ci si sarebbe aspettati che i primi a ottemperare alla ordinanza del novembre 2022 fossero statiper un solo lato dei quattro, Demanio Regione Campania, Ministero Difesa e Provincia che chissà se si accoderanno all’iniziativa dei privati.
Il rischio di ritrovarsi nella prossima primavera con una piazza restaurata per un solo quarto sarebbe grottesco se non uno scandalo assoluto ad evitare il quale dovrebbe adoperarsi – se già non sia stato fatto ecomunque non partecipato da nessun comunicato – l’assessore Massimiliano Rendina che fra le deleghe affidategli dal sindaco Carlo Marino il 13 agosto scorso sono comprese anche l’architettura e rigenerazione urbana della città, la vivibilità e decoro urbano, il benessere turistico e la qualità dell’ambiente urbano.
Tra qualche settimana piazza Dante sarà addobbata dalle tradizionali decorazioni natalizie, negli anni precedenti le luminarie avevano fatto da tappeto sotto il quale nascondere la polvere, cioè le fatiscenze che permangono, ora c’è il contrasto con le impalcature che dovrebbero essere mascherate da teloni sui quali operare con decorazioni riparatrici dell’antiesteticità che la loro funzione comporta. Insomma apparati decorativi illuminanti a lenire il disagio di un Natale oscurato proprio nel “salotto” cittadino che si va a risanare per un solo lato dei quattro.
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