«Abbiamo fatto la storia, è la più grande vittoria politica di tutti i tempi. Rimetteremo a posto il Paese, aggiusteremo i confini. E faremo l’America di nuovo grande». Donald Trump è stato eletto 47° presidente degli Stati Uniti d’America e l’entusiasmo in Florida davanti ai suoi sostenitori è inarrestabile. Il leader repubblicano sembra avere vinto nettamente: ha conquistato numerosi degli Stati cruciali considerati in bilico, del Sud e del Midwest. Anche la Pennsylvania, vero terreno di battaglia della campagna, decisiva anche in queste elezioni. Le rete tv conservatrice Fox l’ha già assegnata a lui prima di tutti.
La grande sconfitta
Harris, la vicepresidente e candidata democratica, ha fatto peggio di Joe Biden in molte circoscrizioni ed è rimasta anche sotto i risultati di Hillary Clinton che perse contro Trump nel 2016. Trump, al contrario, ha superato le proprie performance del 2020 e in molti casi anche del 2016. Se confermato dai conteggi finali, questa volta i democratici non possono nemmeno rivendicare una vittoria simbolica nel Paese: Harris potrebbe infatti essere stata sconfitta da Trump non solo nei grandi elettori, ma, al contrario di quanto accadde a Clinton, anche nel numero di voti popolari complessivi. L’America che ha votato, con un’alta partecipazione alle urne, ha insomma scelto Trump.
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