Arrestato Franco Alfieri, il sindaco delle “fritture di pesce”.
E’ finito stamane in carcere Franco Alfieri, attuale sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno, esponente del Pd e passato agli onori della cronaca per essere colui che “doveva trovare voti con le fritture di pesce”. Fedelissimo di De Luca – autore della battuta -, è uno dei politici di più lungo corso del Pd campano.
Nei suoi confronti e di altri cinque indagati si ipotizzano a vario titolo i reati di turbata libertà degli incanti e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, notificati nell’ordinanza di misure cautelari personali e reali dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno.
Sulla vicenda si è espresso Gianpiero ZINZI coordinatore regionale della LEGA :, si faccia piena luce sulla vicenda ‘Campania non può essere gestista con sistema delle fritture’ .”Da garantisti pensiamo che la magistratura debba fare il suo corso. Attendiamo che si faccia piena luce su questa vicenda, ma è indubbio che il blitz di questa mattina nel salernitano che ha portato in carcere diverse persone tra cui anche il sindaco di Capaccio Paestum e presidente della provincia di Salerno Franco Alfieri ci pone di fronte ad una serie di interrogativi legittimi sul modello di gestione della cosa pubblica tanto decantato da De Luca”. Così, in una nota, il deputato campano della Lega e coordinatore regionale del partito Gianpiero ZINZI. “La Campania, la nostra Campania, non potrà continuare ad essere gestita con il sistema della ‘frittura di pesce’, a cui si è ispirato senza mai nasconderlo il governatore De Luca per amministrare la nostra regione”, conclude.
“Appalto truccato per favorire la ditta di famiglia”
Le indagini, condotte dal Gruppo della Guardia di Finanza di Eboli e dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno, hanno riguardato alcune procedure di affidamento di lavori e, in particolare, quella relativa all’intervento di adeguamento, ampliamento e efficientamento energetico dell’impianto di pubblica illuminazione a Capaccio Paestum e quella relativa ai lavori di adeguamento dell’illuminazione stradale del Comune, con l’uso di led e sistemi automatici di telegestione del flusso luminoso. Entrambe le gare, bandite dal Comune, sono state vinte dalla Dervit Spa.
Secondo la ricostruzione accusatoria, gli indagati a vario titolo si sarebbero spesi per favorire l’azienda nella aggiudicazione dei lavori. Secondo l’impianto accusatorio la ditta vincitrice avrebbe poi subappaltato alla Alfieri Impianti Srl, impresa di famiglia che ha in Elvira, la sorella del sindaco, la sua legale rappresentante”. Anche Elvira è stata raggiunta da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari.
Sequestrati 543mila euro
Custodia domiciliare anche nei confronti di Vittorio De Rosa ed Alfonso D’Auria, rispettivamente legale rappresentante e procuratore speciale della Dervit Spa, Andrea Campanile, dipendente del comune di Capaccio facente parte dello staff del sindaco, e Carmine Greco, responsabile tecnico del comune di Capaccio nonché RUP dei procedimenti che riguardano le contestazioni. Contestualmente si è proceduto anche al sequestro, nella forma diretta e per equivalente, di un importo superiore ai 543mila euro.
Come andò la questione della frittura di pesce
Franco Alfieri, 59 anni, deve la sua notorietà non alla fulgida carriera politica, bensì a una “battutaccia” dello stesso Vincenzo De Luca, registrata otto anni fa (che riproponiamo in allegato) nel corso di un incontro politico e poi diffusa dai social. Il 15 novembre 2016, durante la campagna referendaria sulla riforma costituzionale di Renzi, De Luca tenne un incontro con gli amministratori locali per incitarli a darsi da fare per il Sì. In quella occasione elogiò la capacità di Alfieri di raccogliere consensi sul territorio, usando il termine “clientele”: “Ecco, l’impegno di Alfieri sarà di portare a votare la metà dei suoi concittadini, 4mila persone su 8mila. Li voglio vedere in blocco, armati, con le bandiere andare alle urne a votare il ‘Sì’ disse De Luca -. Franco, vedi tu come devi fare, offri una frittura di pesce, portali sulle barche, sugli yacht, fai come vuoi tu, ma non venire qui con un voto in meno di quelli che hai promesso”.
L’inchiesta per istigazione al voto di scambio poi archiviata
Inevitabile lo scalpore suscitato dalla frase, che portò all’apertura di una inchiesta per istigazione al voto di scambio, poi archiviata. Il tutto un anno dopo fu così commentato dallo stesso governatore: “L’anno scorso feci una battutaccia che ha riempito le pagine dei giornali. Non c’era entusiasmo quella sera nella campagna referendaria e vidi seduto in prima fila il mio amico sindaco di Agropoli: tra amici ci sfottevamo, gli dissi vecchio marpione clientelare portali al ristorante, offri una frittura. Scatta l’indagine per voto di scambio, questo è un Paese in cui dobbiamo riaprire i manicomi”.
Nel giugno scorso Alfieri è stato rieletto per il secondo mandato alla guida del Comune di Capaccio-Paestum, presentandosi alla guida di una coalizione civica di centrosinistra e ottenendo l’87,3% dei consensi.
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