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Catalunya 2009 MotoGP, ultimi tre giri da Cardiopalma, targati Rossi Lorenzo

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Amarcord Moto GP – Oggi si abbandonano le  solite cronache anche nere e magari anche rosa per ricordare una pagina di moto GP scritta nell’annata 2009 al Gran Premio di Catalunya in terra Basca non lontano da Barcellona tra i due piloti di Moto GP tra l’altro compagni di squadra ossia Jorge Lorenzo e Valentino Rossi, il leggendario 46 giallo, tra l’altro compagni di   squadra sulla  bianco e blù  Yamaha.

Ebbene siamo a soli tre giri dalla fine il pilota di punta in teoria è Valentino Rossi, ma si sa in Moto GP , il compagno di squadra talvolta è il   I rivale e cosi sarà…in questa fantasmagorica corsa con gli ultimi giri da cardiopalma sconsigliabile ai deboli di cuore.

Ebbene il dr Rossi è davanti tallonato dal suo compagno di squadra a pochi centimetri dal retro della sella inizia il penultimo giro Jorge Lorenzo davanti al proprio pubblico catalano / Spagnolo vorrebbe magari vincere il suo Gran Premio di casa e attacca Rossi e che però gli restituisce il sorpasso in fondo al rettilineo del circuito Spagnolo. Il pilota spagnolo non ci sta di nuovo attacco e prende la testa della corsa all’ultimo giro. I due si fotocopiano nelle curve e nelle traiettorie anche perchè Rossi un buco per infilarsi di solito lo trova sempre.

Si giunge, così all’ ultimo giro Lorenzo è davanti  a  Rossi che tenta l’attacco al curvone la curva 12 ma non va a segno sembra fatta, per il pilota spagnolo ma all’ultima curva ‘staccatona’ del n. 46 italiano  il quale non disdegna mai i sorpassi adrenalici specie alla curva ultima magari anche oltre il limite (nè sa qualcosa un altro pilota Spagnolo che ne fece le spese su altro circuito spagnolo molto noto ossia Herez de la Frontera buttato giù alla curva ultima proprio dal n. 46 giallo sempre su Yamaha). Dicevamo comunque per, riprendere il filo del discorso Vale Rossi alla curva ultima tira la staccatona oltre il limite i due non si toccano e il pilota italiano vince questo duello da cardiopalma sconsigliato ai deboli di cuore.
Guido Meda in telecronaca definisce tra un traverso e l’altro i vari sorpassi da straccio di licenza …. il suo ROSSI C’E’ CHE GARAAAAAAA urlando a squarciagola sancisce il taglio del traguardo , praticamente in volata, con il dottore il 46 giallo davanti al suo compagno rivale nemico / amico Jorge Lorenzo subito dietro che per usare un gergo del paddock, prende paga.

 

I cinque minuti che separano il pesarese e il maiorchino dalla bandiera a scacchi sono paragonabili a una danza mortale, in cui il primo che molla è perduto. Nei 4,7 chilometri di asfalto che caratterizzano la pista spagnola, i due piloti con gli occhi iniettati di sangue si sorpassano più volte, restituendosi sempre il favore. Gli spettatori osservano la scena come se fossero loro stessi coinvolti, chi può si regge a qualcosa, perché la paura di cadere è troppa. L’italiano e lo spagnolo compiono quattro tornate al caridopalma, disegnando curve e traiettorie impensabili, con difese e attacchi da manuale.

 

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