CASERTA – Si è conclusa la rassegna Un’estate da Belvedere ma restano ancora da sciogliere i nodi sulla gestione di piazza Carlo di Borbone a partire dalla risistemazione delle aree dove si sono svolti gli spettacoli. Nel mirino non c’è soltanto il ripristino del manto erboso (ad onor del vero il prato è da mesi ingiallito) la cui gestione è carente da anni, tanto da aver spinto l’amministrazione ad affidare le manutenzioni ai privati in cambio delle tabelle pubblicitarie ai margini della piazza, ma anche quello della pubblica illuminazione e dei cestini per i rifiuti rimossi dall’ultimo tratto del viale pedonale di attraversamento.
Sono ancora visibili le viti e le basi di cemento che ospitavano l’arredo urbano eliminato per fare spazio a palco e sedie e che non è stato posizionato al proprio posto. Uno dei fari installati nel terreno per illuminare la facciata della Reggia appare senza copertura ed esposto alle mani dei vandali mentre uno dei lampioni della luce installati alla fine del percorso giace a terra a pochi passi dai turisti che guadagnano l’accesso al monumento. Numerosi gli altri segni del passaggio della kermesse, anche nelle aree verdi esterne a quella più ristretta dove si sono esibiti gli artisti in cartellone.
Solchi del passaggio dei mezzi da lavoro usati dagli operai sono infatti evidenti anche nel lato meridionale della piazza, in prossimità delle aiuole decorative. Visibili anche i danni a diverse caditoie, che hanno ceduto e si sono rotte, e che ora costituiscono un pericolo per i passanti. Su una di quelle maggiormente danneggiate è stato posizionato un tappetino per evitare, questo almeno l’auspicio, incidenti. L’aumento delle presenze in piazza però non ha compromesso la tenuta delle recinzioni del cantiere dell’emiciclo orientale che risulta inviolata sebbene inclinata, segno di qualche tentativo di abbatterla, in diversi punti mentre sono ricomparsi i segni di bivacco nelle vicinanze.
Il rebus
Resta ancora avvolta dalla nebbia la vicenda amministrativa riguardante la concessione dell’area di piazza Carlo di Borbone dal Demanio al Comune. Il tema è tornato nuovamente in discussione, ieri mattina, nella commissione di controllo atti di Bilancio e Patrimonio, presieduta dal consigliere Fabio Schiavo, che si è soffermata sul tema delle assicurazionie della convenzione tra i due Enti. Gli organizzatori dell’evento hannoinfatti stipulato la regolare, e prevista, assicurazione a nome del Comune anche se i pagamenti per la concessione degli spazi sono stati effettuati a beneficio del Demanio, proprietario delle aree.
Nonostante i dubbi dei consiglieri (Roberto Desiderio è stato il primo a sollevare il problema) perdura il silenzio degli uffici comunali a cui questi ultimi si rivolgono per sbrogliare la matassa. La convenzione con il Demanio, stipulata durante l’amministrazione Falco, per verificarne validità e reciproci obblighi, resta nei cassetti dell’amministrazione. Gli eventi organizzati (8 concerti, di cui 5 di D’Alessio) all’inizio di settembre in piazza, che pure hanno generato un circuito economico per locali e alberghi, non hanno portato benefici diretti alle casse dell’Ente anche se gli effetti e i costi delle manifestazioni potrebbero dover ricadere solo sul Comune chiamato a dover restituire decoro agli spazi concessi.
PS: Ricordiamo ancora il concerto”Salviamo la Terra dei fuochi” era il motto , ma alla fine le fotografie che furono postate su Facebook fecero il giro del mondo… impietose. I giardini della Reggia di Caserta, che accolsero i circa 50mila spettatori, ricoperti da una distesa di rifiuti…
Lascia un commento