Gennaro Sangiuliano quasi in lacrime, mentre racconta del «rapporto personale e affettivo» con Maria Rosaria Boccia. Seduto nel suo ufficio al ministero, di fronte al direttore del Tg1, Gian Marco Chiocci, il ministro della Cultura è un uomo visibilmente provato. Conferma che con la 41enne di Pompei aveva «una relazione sentimentale» e «anche per questo le ho revocato l’incarico», cioè la nomina a consigliera per i grandi eventi, da cui è scoppiato il caso politico di fine estate.
Nel pomeriggio, durante il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi, raccontano che Sangiuliano sia rimasto in silenzio e in disparte, in tangibile imbarazzo davanti ai colleghi. Prima aveva discusso al telefono con Salvini per le sue parole pubblicate ieri da questo giornale, quando alludeva all’uso disinvolto dell’auto blu fatto in passato dal leader leghista. Il vicepremier non l’ha presa bene e ha chiesto una precisazione, puntualmente concessa: «Non era mia intenzione attaccare l’onorevole Salvini – detta Sangiuliano alle agenzie – di cui ho massima considerazione e i cui comportamenti da sempre per me sono irreprensibili». Orecchie abbassate, ma nulla in confronto alla pubblica umiliazione a cui accetta di sottoporsi poco dopo su richiesta di Giorgia Meloni.
Lascia un commento