ROMA – Colpiscono le immagini degli eritrei che rifiutano di sgomberare le aiuole e vengono dispersi con i cannoni ad acqua dalle autoblindo della polizia; tra loro anche diverse donne, inginocchiate, con le braccia alzate, travolte dal getto dell’idrante.
Ma anche quelle delle bombole del gas lanciate dalle finestre dello stabile o contro le forze dell’ ordine .
L’istantanea del poliziotto che accarezza il viso di una rifugiata per consolarla fa a ‘cazzotti’ con l’audio del funzionario che dice ai suoi uomini «spaccategli un braccio» nel caso i migranti in fuga tirassero qualcosa contro di loro.
La Questura di Roma apre “una formale inchiesta dopo la visione dei filmati pubblicati su alcuni siti che riportano una frase di un operatore che invita ad usare metodi violenti in caso di lancio di sassi”. Lo rende noto in un comunicato in cui si precisa che “nelle successive contro manifestazioni le unità impiegate in quel contesto non sono state ulteriormente utilizzate nel servizio di ordine pubblico”. Nel filmato un funzionario dice ai suoi uomini sui migranti “devono sparire, se tirano qualcosa spaccategli un braccio”.
Piazza Indipendenza è ancora chiusa e presidiata dalle forze dell’ordine. Ieri c’era stato un vertice in Prefettura per trovare una soluzione alloggiativa per gli occupanti. Poi nel pomeriggio dal Comune di Roma avevano reso noto di aver offerto posti letto in zona Torre Maura e Boccea agli immigrati accampati nelle aiuole che però sono stati rifiutati.
Lascia un commento