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Movimenti nel consiglio comunale, Vignola in maggioranza, out Maietta e Credentino

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Vanno fuori dalla giunta anche i tre consiglieri eletti che facevano parte del precedente esecutivo: Mimmo Maietta, Emilianna Credentino e Antonio De Lucia.

Alla fine passa la linea della commissaria provinciale del Pd Susanna Camusso che aveva chiesto una giunta di ‘alto profilo’, con il minor numero possibile di componenti e con una discontinuità pressocché totale con il recente passato amministrativo. Una linea che era stata ribadita in consiglio comunale dal consigliere Matteo Donisi e che venne criticata dal fuoco amico del consigliere Andrea Boccagna che aveva parlato di un Pd dentro e fuori dall’assise.

Il nuovo esecutivo, con la nomina di Lasco in quota Socialisti, ufficializza anche l’ingresso dei socialisti Romolo Vignola e Dino Fusco in maggioranza.

Il Vignola oggi amministratore ma di professione Avvocato penalista con clienti criminali di primo pelo, alle scorse comunali  ricordiamo si candidò a Sindaco di Caserta ottenendo una mediocre affermazione.  Già nel ballottaggio si accordo’ con Carlo Marino e fino a pochi giorni ha rappresentato una stampella dell’amministrazione . L’avvocato Vignola, ricordiamolo è stato quello  che il 25 settembre elemosinava voti per  per Azione . Che scrivere oltre, oramai la politica ha perso charme, ci vorrebbe una legge contro tutti i voltagabbana. Ci sarà qualche partito che avrà il coraggio o meglio gli attributi per fare in modo che dove si viene eletti là bisogna restare, altrimenti resti a piedi, indipendentemente se si vince o si perde .”Meno di tre anni fa, Vgnla e Fsco, accettando la candidatura, sottoscrissero il codice etico di SpC che, nel paragrafo dedicato alla “responsabilità personale”, prevede che “le donne e gli uomini del movimento Speranza per Caserta si impegnano, in particolare, a dare le dimissioni da consigliere nel caso in cui non si riconoscano più nella strategia del Movimento o nelle sue linee di azione politica previste dal Programma elettorale”. Addirittura Vignola dichiarò testualmente, intervistato su un eventuale ballottaggio: “O ci saremo noi o non appoggeremo nessuno…. non ho mai preso in considerazione compromessi di alcun tipo”. O ancora: “Il professionismo della politica oggi si è tradotto essenzialmente in comitati d’affari, nella gestione di serbatoi di voti”. Cosa può avergli fatto cambiare idea in questi tre anni? Di certo non i tanti episodi di malamministrazione, l’indagine per turbativa d’asta in un appalto per la gestione dei rifiuti che vede imputato lo stesso sindaco, o la più recente inchiesta per voto di scambio che ha tra gli indagati due tra i principali assessori della giunta appena azzerata. A noi di certo non fa restare basiti,  ma a voi lettori un Vignola, che corre in soccorso del sindaco Marino, nel bel mezzo di una delle più violente tempeste politico-giudiziarie mai vissute a Caserta, che riguarda proprio gli aspetti da lui apertamente denunciati nelle sue dichiarazioni in campagna elettorale, cosa suscita nei suoi votanti?”.

Dopo la piccola parentesi, ritorniamo alla giunta ‘pezzotto’ che a detta di qualcuno ‘capace’ è un ingresso ventilato dallo stesso sindaco Carlo Marino che, nel patto di fine consiliatura, aveva aperto a tutte le forze di centrosinistra, comprese quelle che siedono all’opposizione (in apparenza solo Giovine di Caserta Decide è rimasto fuori dalla maggioranza).

Non sono mancate le reazioni alle scelte operate dal sindaco Marino. In primis quella del consigliere comunale di minoranza Pasquale Napoletano: “Anziché cercare di ristabilire la fiducia dei cittadini attraverso scelte politiche che rispecchiassero il vero spirito della democrazia, il sindaco ha preferito rifugiarsi dietro una giunta tecnica. Questa scelta, che di fatto esclude la politica e boccia la rappresentanza democratica, è un insulto a tutti coloro che credono nella partecipazione civica come fondamento della nostra società. Nomine di assessori senza alcuna esperienza politica, tecnici che non rappresentano la volontà della città ma solo una visione tecnocratica e distante dalla realtà quotidiana dei cittadini, sono l’ennesima dimostrazione di un’amministrazione che ha perso il contatto con la comunità che dovrebbe servire. Soggetti sicuramente capaci ed esperti nel proprio mondo, di specchiata moralità, che, pur avendo forse competenze tecniche, non possono colmare il vuoto di legittimità politica che oggi pesa come un macigno sul nostro Comune”.

 

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