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Processo a S. Maria Capua Vetere per faida di camorra verso la fine

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Santa Maria C.V. -Si avvia alla conclusione il processo che si sta celebrando in Corte d’Assise a Santa Maria Capua Vetere per il duplice omicidio di Sebastiano Caterino e di suo nipote Umberto De Falco, avvenuto il 31 ottobre 2003 in via dei Romani, a Santa Maria Capua Vetere.

Dinanzi alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Roberto Donatiello con a latere Honoré Dessì, sono finiti Corrado De Luca, luogotenente del boss Antonio Iovine, accusato di concorso esterno in omicidio poiché avrebbe preso parte ad un appostamento finalizzato ad eliminare Sebastiano Caterino, e la famiglia Moronese (Sandro, Agostino e Raffaelina Nespoli) che avrebbe fornito al gruppo di fuoco la propria abitazione per compiere il duplice omicidio.

E’ stata conclusa l’istruttoria dibattimentale. Si torna in aula nel mese di gennaio per la requisitoria del sostituto procuratore Simona Belluccio della Dda di Napoli e le discussione dei legali.

Secondo quanto ricostruito dalla Dda, verso le 11:40 del 31 ottobre del 2003 vennero crivellati con 50 colpi di arma da fuoco Sebastiano Caterino e suo nipote Umberto De Falco a bordo di una Volkswagen Golf GTI condotta da Caterino. La marcia della vettura venne arrestata da due Alfa Romeo, una guidata da Enrico Martinelli e l’altra a bordo della quale c’era il commando killer a cui avrebbero preso parte Pasquale Spierto e Bruno Lanza (che hanno proceduto con rito abbreviato) che esplose 50 colpi di arma da fuoco (37 proiettili calibro 5,56 e 13 calibro 12) all’indirizzo delle vittime. Per Caterino non ci fu scampo: morì crivellato di colpi.

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