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Business sui permessi di soggiorno scoperto tra Caserta ed Aversa

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Caserta.  Come far entrare in maniera clandestina in Italia i migranti? Ci pensava un gruppo di persone residenti fra San Cipriano d’Aversa e Villa di Briano, fermati questa mattina. I carabinieri della compagnia di Caserta, nelle province di Caserta, Napoli e Bologna, hanno infatti eseguito misure cautelari emesse dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di falsi e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’inchiesta ha portato a 2 arresti e 5 persone sottoposte all’obbligo di dimora. I carabinieri casertani, insieme ai colleghi di Napoli e Bologna, hanno notificato l’ordinanza per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di falsi e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’operazione dei carabinieri arriva a a conclusione di un’articolata attività di indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, che «ha consentito di individuare una struttura dedita alla falsificazione di patenti di guida ed attestati di residenza favore di cittadini extracomunitari, che necessitavano del rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno» scrive in una nota il procuratore Pierpaolo Bruni.

Individuati gli extracomunitari, anche tramite intermediari, gli indagati avrebbero provveduto a procurarsi patenti di guida, con il relativo sigillo dello Stato falso, per falsificare attestati di residenza, con timbri falsi del Comune in cambio di mille o duemila euro.

Questa documentazione veniva utilizzata per richiedere il rilascio o il rinnovo dei permessi di soggiorno. Secondo quanto si apprende, le basi dell’organizzazione si trovavano a San Cipriano d’Aversa e Villa di Briano, ed ognuno degli indagati aveva un ruolo specifico. Tra questi c’era chi si occupava di procurare i «clienti», chi scattava le foto con lo smartphone da apporre sulle false patenti, chi riproduceva le stesse e i certificati di residenza con timbri falsi; chi consegnava i documenti e ritirava i soldi in contanti; chi, invece, era titolare di una card Postepay, sulla quale riceveva i versamenti in danaro. Sequestrati oltre 60 documenti di guida falsi, ritrovati nella disponibilità di alcuni cittadini extracomunitari ed alla sospensione di oltre 140 pratiche di rilascio del permesso di soggiorno.
Scendevano al sud per utilizzare questa sorta di canale preferenziale per accelerare, illecitamente, le pratiche per il rinnovo dei permessi di soggiorno. La pseudo agenzia aveva una sede fisica presso l’abitazione di uno dei denunciati, nell’Agro Aversano.
Il sistema si basava sul passaparola; attraverso altri cittadini che avevano già usufruito dei servizi veniva contatto il promotore che si adoperava per i passi successivi
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