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Comune contro Isvec non si riesce a garantire un servizio di igiene urbana efficace per la città

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La situazione riguardante la mancata distribuzione dei cassonetti è un problema che coinvolge il Comune e la società Isvec, responsabile della gestione del servizio di igiene urbana. Il Comune sembra accusare Isvec di non aver consegnato tutti i cassonetti previsti dal contratto, minacciando di trattenere parte del canone in caso di mancata consegna entro la scadenza dell’appalto.

Dall’altra parte, l’azienda sembra attribuire la responsabilità della mancata consegna ai fornitori, affermando che i carrellati da 660 litri richiesti per i grandi condomini e le utenze non domestiche sarebbero introvabili sul mercato e che, a suo parere, non sarebbero neanche necessari.

La questione sembra ruotare attorno alla disponibilità di cassonetti da parte dei fornitori e all’utilità di tali contenitori nelle diverse utenze. È importante che Comune e Isvec risolvano questa controversia in modo da garantire un servizio di igiene urbana efficace per la città, assicurandosi che i cittadini abbiano accesso ai cassonetti necessari e che il servizio funzioni correttamente.

«Ci sono attività commerciali che vorrebbero averne di più – fanno sapere dall’azienda – famiglie che chiedono la sostituzione dei contenitori rotti o danneggiati ma non ci sono utenze che non ne dispongono. Tutte le richieste saranno naturalmente soddisfatte ma nel frattempo non bisogna usare l’alibi del cassonetto per non fare la differenziata». Il riferimento va a quei locali e a quei condomini che continuano a non separare i rifiuti pur avendo ricevuto i contenitori nuovi. Ci sono attività di ristorazione che hanno ottenuto dai sei agli otto cassonetti ma che a distanza di sette mesi non hanno ancora iniziato a fare la differenziata. Gli ultimi casi sono stati registrati tra la sera di lunedì e la mattina di martedì in via Unità italiana all’altezza dell’incrocio con vicolo Reame di Napoli, in corso Trieste, in viale degli Aranci a Falciano e anche nelle frazioni di Casola e Casertavecchia nei pressi di un noto locale. In qualche circostanza gli operatori della Isvec si sono trovati di fronte a delle vere e proprie discariche a cielo aperto. Un dato confermato anche dagli ispettori ambientali del Comune come emerge dal report settimanale sulle postazioni dei rifiuti non conformi individuate sul territorio. Utenze che – secondo gli addetti ai lavori – andrebbero censite, sensibilizzate, richiamate formalmente e soprattutto multate. Il numero dei cittadini sanzionati continua però ad essere molto esiguo. Complici un iter complesso e la carenza di personale.

Il Comune intanto sta cercando di sensibilizzare i cittadini sull’importanza della differenziata e sta lavorando su iniziative come le isole ecologiche itineranti per incentivare il corretto smaltimento dei rifiuti non previsti dal sistema porta a porta. Tuttavia, sembra che il livello di differenziata sia rimasto fermo al 54% e l’efficacia di questi sforzi rimane ancora da valutare. Potrebbe essere necessario introdurre misure di premialità per incoraggiare ulteriormente il corretto smaltimento dei rifiuti da parte dei cittadini.

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