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Arrestati Tony Colombo e Tina Rispoli. Sono in affari con il clan Di Lauro

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Le notizie pervenute nella nostraredazione riguardano un’importante operazione di polizia condotta a Napoli nell’ambito di un’indagine sulle attività imprenditoriali e finanziarie del clan di Secondigliano, in particolare del capoclan Paolo Di Lauro. Nell’operazione, condotta dal ROS (Raggruppamento Operativo Speciale) dei Carabinieri e dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), sono state arrestate 27 persone, tra cui Vincenzo Di Lauro (figlio di Paolo Di Lauro), il cantante neomelodico Tony Colombo e Tina Rispoli, vedova del boss Gaetano Marino.

«Adesso stanno a posto perché il cantante gli ha pulito tutti i soldi»: questa frase intercettata dai carabinieri del Ros spiega molte cose degli interessi che legavano il 37enne neomelodico palermitano Tony Colombo e la moglie Tina Rispoli, vedova del boss Gaetano Marino ucciso in un agguato a Terracina il 23 agosto 2012, a Vincenzo Di Lauro, 48enne secondogenito del padrino di Scampia “Ciruzzo ‘o milionario”.

Inoltre l’ indagine ha rivelato che il clan Di Lauro aveva investito in diverse attività imprenditoriali, inclusi settori come l’abbigliamento e la produzione di bevande energetiche. Sembra che abbiano creato marchi di abbigliamento come “Corleone” e una bevanda energetica chiamata “9 mm,” che richiama il calibro delle pistole. Queste attività erano utilizzate per riciclare denaro proveniente da attività illecite. Inoltre, il clan Di Lauro era coinvolto nel contrabbando di sigarette dall’estero, in particolare dalla Bulgaria e dall’Ucraina.

Le indagini si sono concentrate sul periodo compreso tra il 2017 e il 2021, rivelando una serie di attività illegali, tra cui lo spaccio di droga, estorsioni, minacce ai familiari di un pentito e agli imprenditori partecipanti alle aste giudiziarie, al fine di costringerli a desistere. L’operazione è stata condotta con il supporto di altri clan criminali, come i Licciardi e i Vinella Grassi, che collaboravano con il clan Di Lauro nelle richieste estorsive agli imprenditori.

L’operazione rappresenta un passo importante nella lotta contro la criminalità organizzata a Napoli e nella regione circostante.

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