La libertà di movimento caratterizza la vita di tutti noi e ci permette di compiere gesti pratici e mantenere le relazioni che riteniamo significative per la nostra vita sociale. Per questo motivo l’abbattimento delle barriere architettoniche e il miglioramento degli accessi agli spazi giocano un ruolo fondamentale in relazione alla qualità della vita di tutti i giorni.
Cosa si intende per barriere architettoniche, cosa sono? Una barriera architettonica è un qualsiasi ostacolo fisico che impedisce la fruibilità degli spazi ad una persona con ridotte o limitate capacità motorie, sia in ambito pubblico che privato. Ci sono diversi esempi di barriere architettoniche: un semplice marciapiede per strada, magari troppo stretto perché impedisce il passaggio con la carrozzella o con il passeggino o, in ambito domestico, una scala, a prescindere dal numero di gradini che la compongono, oppure un dislivello o un semplice cordolo a bordo strada. Sono barriere architettoniche anche un segnale mancante che impedisce a un non vedente di orientarsi nei luoghi pubblici o un corrimano posizionato a un’altezza sbagliata.
Il presidente di casertaKest’è Ciro Guerriero che si ricandiderà nuovamente a Sindaco, dopo un colloquio informale con il nuovo disabilty manager l’architetto Antonio Crocco, 49 anni ( l’incarico ottenuto è a titolo gratuito, senza alcun onere a carico del Comune di Caserta) continua ad invitare tutti gli “amici” a contribuire con la documentazione già esistente, con altre foto per smentire i proclami menzognieri che si diffondono tramite giornali amicali, per mappare i reali disagi e risolvere, fattivamente e correttamente, con un’amministrazione sinistra, quindi posta politicamente su posizioni opposte, ma non ci interessa, e mai interessato, per dare come sempre voce ai problemi presentati dai cittadini. Nonostante il lavoro fatto in questi ultimi decenni in nome del diritto alla mobilità, infatti, è ancora lunga la strada che si dovrà compiere per eliminare tutte le barriere architettoniche presenti in città. Si salvano le istituzioni e i centri di interesse culturale oltre che i monumenti, che si sono dotati, nel corso degli anni, di accessi dedicati ai diversamente abili, male va il contesto generale nel capoluogo. La maggior parte dei marciapiedi, anche nel centro, restano privi delle discese per consentire la mobilità sicura di chi è in difficoltà, si evidenziano solo gli sprofondamenti dei marciapiedi e le fuoriuscite delle radici degli alberi posti a dimora. I disagi non solo sono per chi è costretto in carrozzella ma anche per ciechi e sordi che si muovono con altrettanta difficoltà sebbene una prima svolta ci sia stata con i primi percorsi tattili.
Numerose anche le polemiche che si sono sollevate in città che rimangono lettera morta, ma noi non demordiamo devono vergognarsi, anche i figli di coloro che amministrano solo per ‘frusciarsi’. Ultimo esempio è stato quello del percorso tattile di via Turati ostacolato dal palo della pubblica illuminazione da spostare, come segnalato alla ditta dall’assessorato ai Lavori pubblici. Le situazioni più complesse che si registrano in città sono quelle di viale Medaglie d’Oro, dove a creare impedimenti al transito di anziani e diversamente abili, nella parte non ancora interessata dal restyling già effettuato in via Unità Italiana, sono soprattutto i danni arrecati ai larghi marciapiedi dalle radici dei pini che costeggiano l’area Macrico.
Altro disagio significativo è quello vissuto dai turisti in difficoltà che vogliono raggiungere il sito Unesco del Belvedere di San Leucio. Se gli autobus turistici non sfidassero i divieti sostando in piazza della Seta, dovrebbero lasciare i turisti in viale degli Antichi platani dove di barriere architettoniche, danni creati dalle radici degli alberi o gradini presenti nelle interruzioni del marciapiedi nei varchi di accesso alle abitazioni private, se ne contano numerose. Ancora più complessa è la vicenda di via Falcone, dove, a causa della scarsa larghezza dei marciapiedi e della segnaletica orizzontale, il transito pedonale è praticamente reso impossibile. Problemi anche nella centrale piazza Matteotti dove tra il verde installato e la mancanza di accessi dedicati, l’ingresso nella piazza è consentito solo facendo un giro più lungo, e attraverso i varchi aperti nei pressi delle attività commerciali o tramite quelli utilizzati dalle auto vetture. Di dubbia regolarità le salite predisposte decenni fa in viale Beneduce che sono parte integrante della pista ciclabile realizzata ed in numero insufficiente per garantire la piena accessibilità lungo l’arteria.
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