CASERTA – Si dice sempre che in Italia si è innocenti fino a che non intervenga una sentenza definitiva di condanna. In realtà, ciò non impedisce alla persona imputata o anche solamente indagata di essere destinataria di misure restrittive della propria libertà. Si pensi a chi deve attendere ai domiciliari l’esito del giudizio. Ma non solo: per la legge, è possibile sanzionare anche una persona che sia solamente sospettata di avere commesso un crimine. È qui che entra in gioco la sorveglianza speciale.
Il magistrato Massimo Urbano si è dichiarato incompatibile nel processo che dovrà stabilire se applicare o meno la sorveglianza speciale a Paolo Sforza, il “famoso” broker casertano. Il magistrato infatti ha già pronunciato una sentenza riguardante Sforza a proposito della rissa nel pronto soccorso dell’ospedale. L’applicazione della misura è stata proposta dalla Questura.
In cosa consiste la sorveglianza speciale?
La sorveglianza speciale consiste in una serie di prescrizioni che devono essere rispettate al fine di dimostrare il cambiamento di stile di vita, come ad esempio:
- cercare un lavoro stabile;
- fissare la propria dimora e farla conoscere all’autorità di pubblica sicurezza;
- non allontanarsi dalla propria abitazione o dal Comune di dimora senza preventivo avviso all’autorità;
- non uscire durante le ore notturne;
- non detenere armi.Inoltre, al sorvegliato speciale vengono revocati il passaporto e la patente di guida. Alla sorveglianza speciale possono essere aggiunte anche altre misure di prevenzione, quali l’obbligo o il divieto di soggiorno.
Lascia un commento