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La Necropoli rinvenuta nella zona sottostante la Reggia per ampliare una già ricca offerta culturale

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CASERTA – Sotto la Reggia di Caserta è presente una vera e propria necropoli con le tombe sannitiche. Nel 1990, in occasione degli scavi per uno dei cortili interni di Palazzo Reale, sono state rinvenute alcune tombe mai menzionate da Vanvitelli stesso, ma di fondamentale importanza per il loro valore storico.

Popolo radicato nell’Italia meridionale fin dall’VIII secolo a.C., è proprio dai Sanniti che, oggi, prende nome il Sannio, attuale zona del beneventano. Stanziarsi sugli appennini, in posizione strategica di difesa, si rivela ben presto un’arma a doppio taglio. La possibilità di sventare attacchi nemici non riesce a bilanciare l’assenza di sbocchi sul mare, che col passare dei secoli acquisiscono sempre più importanza per le popolazioni italiche: l’impero romano riuscirà a dominare il Mediterraneo per secoli proprio grazie alla sua posizione.
La necropoli rinvenuta nella zona sottostante la Reggia risale al IV secolo a.C., periodo in cui i Sanniti sono impegnati in quelle che passeranno alla storia come Guerre sannitiche, contro l’impero romano dal quale, alla fine, saranno soggiogati.
Nonostante la parziale distruzione di alcune delle tombe ritrovate, è stato possibile recuperare resti ossei ancora intatti e comprendere, anche analizzando il corredo funerario, a chi appartenessero. Tre tombe presentano una cuspide di lancia in ferro, per cui è possibile affermare con certezza che appartenessero a degli uomini; per le altre quattro, è più difficile fare ipotesi.
Una sorta di “museo nel museo”, quello che si svela addentrandosi nella zona più profonda della Reggia, da poco riaperto al pubblico dopo una serie di interventi utili alla messa in sicurezza. Un modo, insomma, per ampliare una già ricca offerta culturale e permettere ai cittadini e non solo di conoscere il proprio territorio a partire dalle sue “fondamenta”.

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