CASERTA – L’intera area del Parco Reale della Reggia di Caserta, interdetta da ben tre anni ai visitatori a causa lavori di riqualificazione, iniziati nel gennaio 2020 e che sarebbero dovuti durare 378 giorni; c’è stato però il lockdown per il Covid che ne ha provvisoriamente bloccato la prosecuzione, ma al netto delle interruzioni, i lavori si sarebbero dovuti già concludere, ed invece sono fermi da circa un anno. Un cantiere di cui si sono perse le tracce, nel senso che esiste, viste le transenne e i nastri arancioni che ne indicano la presenza, ma è totalmente abbandonato, alla mercè di chiunque, e anche pericoloso. È l’area della Peschiera Grande, dove i regnanti borbonici si dilettavano a giocare alla battaglia navale, o dove, si racconta, il re aspettava su una barchetta le proprie amanti. Dagli uffici della Reggia fanno sapere che «lo stop del cantiere è dipeso da un problema all’interno dell’Ati (Associazione Temporanea di Imprese formata da Green Impresit e DP Costruzioni, ndr) che si è aggiudicata l’appalto; l’Amministrazione, a tutela dell’istituto museale, sta valutando i provvedimenti previsti dalla norma. Intanto perdurano non solo le condizioni di scarsa manutenzione del parco, particolarmente ingiustificate perché riguardano direttamente i visitatori e per la incolumità e per i servizi di assistenza. Come si evince dai VIDEO in basso , i viali presentano l’insidia di varie ed ampie buche, i bagni lasciano a desiderare, e molte delle fontanine di ristoro già dall’estate non vengono alimentate.
Il direttore Tiziana Maffei non sembra essere in grado di entrare in sintonia con le maggiori organizzazioni sindacali interne, le quali lamentano da sempre e costantemente persino condotte antisindacali per la violazione sotto vari profili delle norme del contratto di lavoro. In relazione ad alcune di esse, si paventa che venga messa in pericolo persino la sicurezza del museo.
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