CASERTA – Lungo il tracciato della costruenda bretella di San Leucio, sbuca una fornace di epoca borbonica e rispunta il pericolo di eventuali stop o nuovi ritardi ai lavori. A dare la notizia il consigliere di Fdi, Pasquale Napoletano, che ha sollecitato il sopralluogo della prima commissione consiliare, Affari generali. «Si tratta di una fornace utilizzata per la lavorazione della calce spiega Napoletano risalente al periodo borbonico. Le fornaci di quel tempo potevano essere realizzate a fossa, a catasta o in muratura. Fino al XIX secolo il funzionamento delle fornaci da calce era di tipo intermittente poi si passò, con la seconda rivoluzione industriale, da intermittente a continuo. La struttura è in parte interrata e in parte realizzata a vista con pietra calcarea assemblata a secco così come il rivestimento interno. Dopo il ritrovamento di un paio di settimane fa si attende l’ok definitivo della Soprintendenza di Caserta che è ultimamente, per le note vicende di cronaca giudiziaria, senza vertici».
In attesa di avere le indicazioni della Soprintendenza i lavori continuano ma con non poche difficoltà. «L’inefficienza dell’Enel continua Napoletano che deve rimuovere i vecchi pali della corrente costringe la ditta che esegue i lavori a procedere tra mille difficoltà. Ora si aggiunge questa fornace che potrebbe creare problemi alla costruenda rotonda nelle immediate vicinanze, costringendo ad un’ulteriore variante in opera. Se tutti questi ostacoli fossero rimossi entro i prossimi due mesi, finalmente, la bretella potrebbe essere consegnata alla città. Noi, come opposizione, continueremo a vigilare».
Ma anche altre difficoltà ostacolano il regolare svolgimento dei lavori. In alcuni tratti della bretella in via di realizzazione ci sarebbero dei manufatti non a norma che impediscono la normale procedura dei lavori. Uno stop and go che dura da 56 mesi e che danneggia tutti, dall’impresa che la sta realizzando alla cittadinanza che subisce i disservizi. In primavera la soprintendenza aveva imposto un fermo temporaneo all’opera per il rinvenimento di una porzione di villa rustica risalente all’età repubblicana, tra il I e il II secolo avanti Cristo.
Un ambiente di una villa rustica, alto meno di un metro, internamente intonacato e con una pavimentazione in signino. Dopo l’estate erano ripresi i lavori già precedentemente fermati per il ritrovamento di un’altra struttura di età borbonica. Un’opera nata sotto una cattiva stella. Iniziati i lavori nel febbraio 2020, dopo 18 anni dall’accordo di programma quadro del 2002, allora sindaco Falco, il progetto fu approvato nel 2007 dalla giunta Petteruti. Poi tredici anni di silenzio e quindi il via due anni fa.
La strada, quando sarà ultimata, si svilupperà ad ovest dell’abitato del quartiere storico ed avrà una lunghezza complessiva di circa un chilometro. L’opera, dal costo complessivo di circa 4 milioni di euro (2 milioni e 300mila euro circa per i lavori veri e propri oltre alle spese tecniche, ai costi Iva, espropri e spostamento sottoservizi), avrebbe dovuto essere realizzata in 200 giorni. «Mi preme sottolineare conclude Napoletano che quelli che in questa situazione pagano di più sono i cittadini e l’impresa che tiene in vita un cantiere che doveva durare 200 giorni e invece è aperto da oltre 900 giorni e su cui gravano i rincari dei materiali che in questi ultimi mesi sono veramente esorbitanti». Per fine anno la bretella potrebbe essere ultimata sempre che nell’ultimo tratto di scavo, all’altezza della Clinica degli ulivi, non venga fuori qualche altra sorpresa.
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