Caserta – C’è qualcuno che riesce a spiegarci quale sia la risposta congrua, credibile sul fatto che un piano del fabbisogno del personale che indica in un’unità la dotazione necessaria nell’ufficio in cui dovrà operare l’istruttore informatico, categoria C, quadruplichi, avete letto bene, qui non si tratta di un’unità in più, quadruplichi questo fabbisogno al punto che l’unico assunto previsto, ovvero quello primo in graduatoria, viene raggiunto dal secondo, dal terzo e dal quarto classificato, ripescati perché in quell’ufficio, che fino a pochi mesi fa necessitava di un solo dipendente istruttore informatico categoria C, ora ne servono quattro, con una necessità sorta ed enunciata tra giugno e luglio scorso, ripetiamo, a quindici mesi di distanza dall’approvazione del piano della dotazione organica.
Quando abbiamo letto gli atti amministrativi, abbiamo incrociato delle enunciazioni a dir poco generiche, “vista la necessità sopravvenuta” ecc.
Ma sopravvenuta che cosa? Ma tu, Magliocca, ritieni di amministrare il lido Mappatella? Tu quadruplichi un fabbisogno e se non spieghi dettagliatamente quali siano e come si connotano queste sopravvenute necessità, vuol dire che tu, come quegli altri bell’imbusti dell’Asl di Caserta, hai riaperto la graduatoria per dar riscontro a tutte le richieste di raccomandazione, a tutti gli impegni che hai preso durante le campagne elettorali, a partire da quella delle Comunali di Caserta.
All’Asl, quantomeno, hanno fatto finta di aspettare 15, 20 giorni, un mese per la prima riapertura della graduatoria. Tu, Giorgio, pardon Presidente l’hai fatto contestualmente alla pubblicazione delle stesse. Anzi, le hai riaperte senza neanche averle definite ad esito di un concorso, dicendo che siccome il fabbisogno etc etc, noi abbiamo sbagliato redigendo quel piano, quella struttura di pianta organica e arrivederci e grazie.
Quando scriviamo che senza una spiegazione seria, articolata, puntuale, tecnicamente ineccepibile, noi ci sentiamo autorizzati ad ipotizzare che tutto ciò stia avvenendo per scontare le tonnellate di cambiali contratte, non recitiamo uno slogan in applicazione di un meccanismo dialettico di tipo demagogico.
“Picozzi Saverio, lo conosci? No?“
Caro Presidente, te lo diciamo noi chi è. Si tratta del figliolo di Michele Picozzi. Si tratta di un sindacalista Fiadel che, sulla carta, lavora presso lo Stir di Santa Maria Capua Vetere da dipendente della Gisec, società arcinota ai nostri lettori e di cui stavolta sottolineammo solamente il fatto che il 100% delle sue quote sono state sottoscritte e sono attualmente nella mani dell’amministrazione provinciale di Caserta, la quale le gestisce attraverso il suo presidente pro-tempore, Giorgio Magliocca.
Michele Picozzi è stato parte attiva, anzi, attivissima della campagna elettorale di Carlo Marino. Picozzi l’uomo del rione, è uno dei contributi diretti che Magliocca ha fornito alla causa del PD, del centrosinistra e di Carlo Marino. Picozzi si è candidato nel cosiddetto listone Insieme per Caserta – Moderati e ha raccolto 287 preferenze personali che, manco a dirlo, oggi lo rendono il primo dei non eletti della lista, dopo il tourbillon di surroghe e sostituzioni che hanno consentito a Daniela Dello Buono e a Giovanni Lombardi di posizionarsi in consiglio comunale.
Quei 287 voti consegnati alla causa del PD, alla causa del centrosinistra, alla causa di Marino e quella di De Luca rappresentano un contributo politico diretto garantito da Giorgio Magliocca. Quei 287 voti non hanno trovato riscontro in un seggio consiliare, ma trovano ampiamente ristoro oggi nell’assunzione del figliuolo Saverio Picozzi come istruttore informatico categoria C, in quanto primo in graduatoria nella specifica classe di concorso.
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