CASERTA – Non tutti sanno, anche perchè siamo chini con la testa sui cellulari a fare i tick toc, e semmai usare solo Caserta come dormitorio, che l’ex caserma Pollio ospita anche alcuni uffici pubblici e non solo fino a poco tempo fa, il parcheggio a pagamento dei Dresia. Tra questi la Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale che fanno capo al ministero degli Interni.
Nella cità dei fuossi non dei fossi, ma dei fessi, un cittadino eritreo, è stato convocato proprio dall’Organismo di riconoscimento dello status di rifugiato politico, ma aihimè, si è visto impedito l’accesso da una catena con lucchetto. Incredulo ed anche un po’ imbarazzato, l’uomo ha chiesto aiuto alle forze dell’ordine a cui ha mostrato la lettera di convocazione presso l’ufficio ma, anche queste, non hanno potuto che invitarlo a telefonare al numero affisso sotto il cartello posto alla destra del cancello chiuso. Beh, lo sventurato eritreo, fortunatamente, aveva con sé un cellulare ed ha potuto interloquire con i componenti della commissione.
Ancora una volta bisogna affermare CASERTA Kest’è con la testa china, noi che vorremmo dirlo con orgoglio, ma quà se non denunciamo i voti di scambio, le marchette dei soliti marchettari, Caserta sprofonderà per raggiungere gli inferi. Intanto noi continuiamo ad informarvi a cercare di smuovere le coscienze, se avete difficoltà rivolgetevi a qualche buon parroco, intanto ci auguriamo e speriamo che il cittadino eritreo sia riuscito a risolvere i suoi problemi, ma certo è assurdo che si venga convocati in un ufficio in cui si è fisicamente impossibilitati ad accedere. Chi avrebbe dovuto prevenire un simile disagio per chi già è costretto a scappare dalla propria terra martoriata? La Prefettura? La Questura? Speriamo lo facciano presto. Intervengano il prefetto Giuseppe Castaldo ed il questore Antonino Messineo a far luce sulle tante ombre di questa città dormiente e accattona.
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