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Lettera aperta ai casertani del Consigliere Aspromonte

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Cari casertani,
a pochi mesi dall’insediamento del nuovo consiglio comunale sento il bisogno di rivolgermi direttamente a voi, cittadini ed elettori, per segnalare le preoccupanti vicende che si stanno verificando nella casa comunale. Quando ho deciso di candidarmi, l’ho fatto perchè da imprenditore ho conosciuto le difficoltà che chi vuole investire in questa città, incontra puntualmente. Difficoltà ad interloquire con l’amministrazione per capire come programmare attività e investimenti. Difficoltà burocratiche e atteggiamenti ostruzionistici quando le pratiche vengono avviate. E’ un fatto noto, che ho messo in evidenza fin dal primo momento in cui ho deciso di candidarmi. Scopro nel consiglio comunale di ieri che, a detta di qualche collega, una questione così evidente e trasparente sia diventata fonte di scandalo. Ma da che mondo è mondo la politica, i partiti e gli eletti, sono chiamati ad interpretare le istanze territoriali e settoriali. Se elencassi tutti i consiglieri comunali sarebbero innegabili gli interessi, legittimi, che ciascuno di loro ha deciso di tutelare nell’attività politica. Questa è normalità, non altro. Chi lo negasse sarebbe facilmente smentito e passerebbe alla cronaca, semplicemente, per bugiardo.
L’anomalia è tutta in quella fascia grigia che, tra politici e tecnici, respinge gli imprenditori locali per favorire realtà aziendali estranee al contesto cittadino. Questo è tanto più anomalo quando gli imprenditori locali vogliono avviare progetti compatibili con l’agenda di governo europea e nazionale, e magari a costo zero per l’Ente. Un conto è rappresentare legittimamente un interesse. Altra questione è ostacolare chi lavora e vuole creare, nonostante tutto, sviluppo e opportunità per i casertani. Non c’è spiegazione plausibile di fronte a questo atteggiamento che, impedendo di creare sviluppo se non connesso ad altri interessi (quelli sì privati e, troppo spesso, speculativi), mette le imprese in fuga.
Quando gli imprenditori scappano, come sono scappati e stanno scappando, due sono le alternative: o l’imprenditore non è sano. O e la città a non essere sana.
Sarebbe facile elencare gli imprenditori che in questi ultimi venti anni si sono arricchiti con la politica. Sarebbe facile censire questi e censire tutti gli altri che sono cresciuti, lavorando e pagando i mutui con cui hanno costruito le loro aziende.
Sarebbe altrettanto facile fare lo stesso ‘gioco’ con i professionisti che si alternano negli incarichi ma sarebbe un gioco al massacro e non è questo quello che mi interessa.
Per quanto mi riguarda ho lasciato tutte le attività imprenditoriali proprio per rappresentare quegli imprenditori che, come me, si trovano di fronte ad ostacoli assurdi ed inspiegabili malgrado progetti validi che non avrebbero sottratto un euro alla nostra collettività e, al contrario, contribuito a favorire lo sviluppo economico della città.
E’ questa situazione che mi spinge, oggi più di ieri, a continuare il mio lavoro di consigliere comunale.
Quando mi chiedono che futuro immagino per Caserta io continuo a sperare di poter essere orgoglioso della città dove stanno crescendo e vivranno i miei figli, e che possa, Caserta, essere una città veramente normale.  Donato Aspromonte Consigliere di Caserta
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