La storia del Leone alato è ben più antica di quello che sembra, dato che lo troviamo raffigurato, ad esempio, nella situla Benvenuti di Este, datata VII secolo a. C. Lo stesso animale mitologico (in realtà una “chimera”) raffigurato anche nei bassorilievi presenti nei resti delle città sumere: animale-chimera il cui culto si estendeva all’Anatolia fino alle sponde del mar Nero… dove si trovava il primitivo insediamento dei Veneti descritti da Omero.
Ma non basta: ecco nella Bibbia come Daniele descrive il sogno del re di Babilonia: un leone con le ali di un’aquila, a cui furon strappate le ali, e fu fatto stare in piedi come un uomo. Come san Marco, appunto. Così un monaco nel Medio Evo raffigurò i quattro evangelisti basandosi su questa profezia biblica. Ripresa poi a Venezia,prima con Marco in forma umana, poi come leone chimerico. Collegandosi cos ai Veneti della Paflagonia, senza saperlo. Forse.
IL PROFETA DANIELE E IL LEONE CON LE ALI DI BABILONIA
Che provenisse da quei luoghi, con cui Venezia aveva contatti commerciali, è fuor di dubbio, dato che in origine presentava due corna, come nelle raffigurazioni antiche a noi pervenute,; poi segate per renderlo simile alla rappresentazione marciana come dalla profezia biblica di Ezechiele. Ma è a Babilonia che troviamo per la prima volta questo tipo di Leone. Quindi i veneziani che lo eressero sulla colonna in realtà, senza saperlo, si collegavano a una storia che li portava alle origini dei culti dei primi Veneti. Quelli della Paflagonia e anche quelli delle situle dell’angolo dei veneti del nord Italia, che riprendevano miti già antichi allora…. ma questa è un’altra storia.
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