CASERTA – Dura sei mesi l’esperienza del consigliere comunale Dino Fusco nel gruppo ‘Speranza per Caserta’. Motivo? A detta del consigliere, primo ed unico eletto della lista SpC alle ultime elezioni amministrative, il quale dichiara che c’è poca tolleranza nel movimento, dove le decisioni vengono affidate a 3-4 persone, che vorrebbero influenzare anche il carattere ed il modo di vivere degli iscritti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha spinto il consigliere comunale ad ufficializzare l’addio, è stata la diffida che gli è stata inviata per via telematica nei giorni scorsi in cui veniva accusato di aver ritardato la presentazione di alcune interrogazioni e, di fatto, di non essere “duro e puro” come il coordinamento di Speranza avrebbe voluto. Il movimento accusa Fusco anche di essere troppo “morbido” col sindaco Marino, però. “Qui entriamo in un punto cruciale. Prima mi hanno accusato di aver fatto campagna elettorale al ballottaggio per Marino, quando in realtà non mi sono mai esposto pubblicamente sebbene solo con la vittoria dell’attuale sindaco sarei entrato in consiglio comunale. Poi mi dicono che attacco poco sul piano personale e che non dovrei collaborare sui temi. Ed è qui che la discrasia aumenta: ma noi siamo stati eletti per fare qualcosa di buono per Caserta o per uscire sui giornali solo per le critiche che si fanno? Io ho una concezione dell’amministratore diversa da coloro che oggi mi puntano il dito contro. Non sono ‘pro Marino’, ma ‘pro Caserta’. E se per fare qualcosa di buono c’è bisogno di dialogare con l’amministrazione, perché non farlo? I casertani hanno votato questa maggioranza, noi dobbiamo rispettare questa scelta, cercando di portare a casa qualche risultato anche dai banchi dell’opposizione”.Non è la prima volta che Speranza per Caserta perde consiglieri comunali lungo il tragitto: in passato era accaduto qualcosa di simile con Nicola Melone, Luigi Ebraico ed Antonello Fabrocile. “Oggi più che mai posso comprendere la loro decisione. Il consigliere comunale non può essere un figurante inconsapevole delle rimostranze di 3-4 persone che decidono quale debba essere la linea del movimento, senza possibilità di aprire un ragionamento su tematiche care anche allo stesso movimento. Ma lascio con un piccolo rimpianto, perché questo movimento potrebbe realmente diventare un punto centrale nella politica casertana, ma credo che, fin quando non si libererà di alcuni retaggi, non riuscirà mai ad essere un centro focale della politica casertana”.
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