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GLI SCAVI PER LA BRETELLA DI SAN LEUCIO PORTANO ALLA LUCE UNA CASA DEL 200 D.C.

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CASERTA – Fermi gli scavi per la realizzazione della Bretella di San Leucio, per la scoperta di una struttura di particolare pregio storico. Lo scorso febbraio dopo varie peripezie iniziano i lavori per la Variante di Piazza della Seta, conosciuta anche come Bretella San Leucio. Si tratta di uno snodo stradale di un chilometro che, si spera, dovrà alleggerire il traffico veicolare tra l’Alto Casertano ed il centro di Caserta, con collegamento diretto verso l’uscita autostradale Caserta Nord. Un progetto ambizioso, che costerà circa 4 milioni di euro e che – sin da subito – ha suscitato qualche polemica vista la zona interessata. La strada partirà infatti da via Caprioli per poi svilupparsi alle spalle della Clinica Villa degli Ulivi e allacciarsi con la SP 336. In questo modo si andrà di fatto ad aggirare il Complesso Monumentale di San Leucio, consentendone una migliore conservazione. Tuttavia l’area in cui si sta andando a sviluppare il cantiere è ritenuta di interesse storico e paesaggistico. Già durante i primi scavi sono emersi i primi ‘residui’ di interesse storico. Infatti  gli operai si sono ritrovati davanti l’ingresso di un cunicolo sconosciuto. Blocco immediato dei lavori e consultazione di tutte le mappe della zona interessata, nelle campagne retrostanti l’Officina Teatro di San Leucio. Da nessuna parte, tuttavia, sembra esserci traccia di questa galleria. Una scoperta che testimonia l’importanza storica dei Monti Tifatini, nonché i nostri limiti – in termini di conoscenza – di tutta l’area. Dai primi rilevamenti infatti sembra trattarsi di una costruzione non certo recente, ma almeno di oltre un secolo fa. Subito si sono interessanti gli esperti, che negli ultimi giorni stanno cercando di identificare il cunicolo.

 Il cunicolo sembra appartenga a periodi più recenti, tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. Restano dubbi e poche certezze, che confermano la necessità di un intervento diretto da parte della Soprintendenza archeologica  che  si ritrova fortunatamente per noi difronte ad un’altra opera muraria.

Ad annunciarlo il Sindaco Marino: “Si tratta di una casa del 200 d.c.. Una scoperta straordinaria, utile a ricostruire la storia della nostra comunità. Gli archeologi della Sovrintendenza – ha spiegato il Sindaco – stanno lavorando per riportarla alla luce e metterla in sicurezza. Per fortuna non si trova in un luogo che impedisce la realizzazione del progetto stradale. Una volta che gli archeologi avranno terminato il loro lavoro, riprenderemo le opere per ultimare la bretella. Il tutto si sbloccherà a breve”.

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