L’insegnante F.C. che si è dato fuoco a Rende (Cosenza) dinanzi alla caserma dei carabinieri non stava protestando per il Green pass come alcuni volevano far credere in un primo momento. Una speculazione su un gesto drammatico, che ha visto come protagonista un giovane di 33 anni. F.C. , il giovane docente protagonista dell’episodio, si era vaccinato qualche tempo fa. Aveva due dosi e a breve avrebbe fatto anche il booster, come previsto dalle attuali norme sanitarie vigenti. L’insegnante poteva dunque continuare tranquillamente a svolgere il suo lavoro a scuola. Sono stati i familiari del 33enne a chiarirlo.
Il docente che si è dato fuoco è al momento ricoverato presso il Centro grandi ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Tramite una nota diffusa dall’avvocato della famiglia del 33enne, è stato chiesto di mantenere il massimo riserbo sull’episodio, sui motivi del gesto e sulle condizioni del ragazzo.
La famiglia del 33enne ha fatto sapere: “Spiace che siano state diffuse notizie infondate circa le motivazioni del gesto e che si stia speculando su una vicenda che richiederebbe il giusto rispetto e un doveroso silenzio” e ancora: “Il gesto non è in alcun modo riconducibile ad una protesta per il mancato Green pass, visto che al nostro parente erano già state inoculate le prime due dosi di vaccino e si era in attesa della terza”.
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