Italia ha raggiunto la simbolica quota di 100 milioni di dosi di vaccino somministrate ma il dato più incoraggiante è che quasi l’88% della popolazione con più di 12 anni ha ricevuto almeno una dose di vaccino mentre l’84,86% ha completato il ciclo vaccinale mentre entro la fine di questa settimana è ipotizzabile che si raggiungerà la cifra dei dieci milioni di soggetti “coperti” con il terzo siero. Sempre più esigua la quota dei no vax che costituiscono la maggior parte dei pazienti ricoverati attualmente in terapia intensiva.
Questo il quadro con cui l’Italia si avvicina alle feste di Natale con restrizioni minime per i vaccinati mentre i contagi sono in aumento con il numero più alto dallo scorso 9 aprile. Se per ora la situazione negli ospedali è sotto controllo l’arrivo della variante omicron preoccupa il governo ora in pressing sulla case farmaceutiche per far sì che le consegne di vaccini possa tenere testa alla corsa alle terze dosi che assicurerà una efficace protezione dalla mutazione del virus.
Nei giorni scorsi il generale Francesco Figliuolo ha annunciato che entro il 31 dicembre sono quattordici milioni le vaccinazioni da completare per gli over 18 con oltre 20 milioni di dose previste, e analizzando i dati degli ultimi giorni emerge che i risultati stanno andando, al momento, oltre le attese.
Un maxi lavoro che sta mettendo sotto stress le strutture dove avvengono le somministrazioni da cui arrivano i primi report di code e indisponibilità di vaccini: non sempre infatti risultano disponibili dosi di Pfizer, il vaccino più utilizzato.
Ma davvero non abbiamo abbastanza scorte di vaccini? Oltre ai 5 milioni di vaccini negli hub vaccinali nei frigoriferi si contano circa 2,5 milioni di dosi da poter distribuire alle regioni in deficit di vaccini ma la maggior parte sono di Moderna e non tutti vogliono il booster eterologo nonostante gli ultimi dati abbiano mostrato come sia anzi migliore la protezione offerta dal mix di vaccini. Rassicurazioni in merito dal microbiologo Guido Rasi, ex Ema e oggi consigliere del generale Francesco Paolo Figliuolo, che spiega oggi in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera che nuove consegne arriveranno entro fine anno mentre è indifferente l’uso di Pfizer o moderna per la terza dose invitando inoltre ad evitare i test per gli anticorpi: “Nnon sono utili per svelare i valori correlati allo stato di protezione immunitaria”.
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