Calvi Risorta – I Carabinieri Forestali appartenenti alla Stazione di Calvi Risorta ed al Gruppo di Caserta hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal G. I. P. del Tribunale di S.MARIA Capua Vetere di questa Procura – avente ad oggetto i beni ricompresi nell’ area denominata “ex Pozzi Ginori”, sita in comune di Calvi Risorta (CE). Le complesse e articolate indagini, anche di natura tecnica, hanno consentito di accertare la sussistenza, a livello indiziario, dei delitti di disastro ambientale (art. 434 c.p. ) e di contaminazionedelle falde acquifere (art. 440 c.p.), quali conseguenze delle massive attività illecite di smaltimento di rifiuti speciali, sia di tipo pericolosi che non pericolosi, nel suolo e nel sottosuolo, poste in essere da parte di varie imprese e società che ivi hanno operato nel corso degli anni, a partire dagli anni’ 70. L’ area in questione, ospitante già a decorrere negli anni 60 l’ originario insediamento industriale della noto azienda specializzata nella produzione ceramica, a seguito di una graduale dismissione degli impianti produttivi, è stata interessata negli anni 80 da nuove lottizzazioni industriali con insediamento di nuove realtà imprenditoriali, per poi essere gradualmente lasciata all’attuale stato di abbandono e degrado. Già nell’ anno 2014 , era stato eseguito il sequestro probatorio di un’ area dell’ estensione di 14,80 ettari all’ interno della “ex Pozzi Ginori ” interessata dagli smaltimenti illeciti di rifiuti, mentre conquest’ultimo provvedimento di sequestro preventivo si è sottoposto a vincolo cautelare reale, oltre all’ area già oggetto del precedente sequestro, altre ulteriori porzioni risultate anch’ esse contaminateaventi un’ estensione di 32, 80 ettari
Pertanto, l’ area sottoposta a sequestro preventivo in data odierna assomma complessivamente ad oltre 47 ettari discarica. Giova ricordare che le attività di scavo finalizzate all’ effettuazione di saggi, eseguite a partire dal giugno 2015, hanno evidenziato la presenza massiccia nel sottosuolo di rifiuti industriali e di fusti metallici contenenti presumibilmente solventi , questi ultimi individuati attraverso l’utilizzo del geomagnetometro in dotazione all’ allora Corpo Forestale dello Stato. In particolare, gli scavi hanno evidenziato la presenza dei seguenti rifiuti (stratificati ed intervallati a terreno vegetale) : imballaggi in carta e cartone , pannelli e scarti di rivestimenti in formica, film metalli, bottiglie di vetro , scarti della lavorazione della ceramica (sanitari), vernici e smalti, tubazioni in PVC e residui del trattamento superficiale della plastica, polimeri ed altri materiali .
I rifiuti campionati sono risultati in prevalenza speciali pericolosi ,derivanti da attività produttive ,contenenti sostanze potenzialmente tossiche , in grado di provocare danni di diversa gravita all’ ambiente e agli esseri viventi , caratterizzati dalla presenza di contaminanti quali : Zinco, Piombo Idrocarburi che determinano caratteristiche di “Tossicità per la riproduzione”, “Ecotossicità””Tossicità specifica per Organi Bersaglio e Tossicità in caso di aspirazione” Alcuni campioni hanno evidenziato la presenza di Cromo con prevalenza di cromo esavalente eClorometano, connotati da rilevante e grave peri Golosità in quanto contenenti elementi cancerogeni .Anche i risultati delle analisi delle acque sotterranee hanno confermato il superamento, neicampioni di acqua prelevata, della Concentrazione della Soglia di Contaminazione (CSC) relativi aiPoliclorobifenili (PCB) ed al parametro degli idrocarburi totali .L’ ipotesi accusatoria contestata da questa Procura, fondata sulla ritenuta rvvisabilità dei delitti di disastro ambientale e di corrompimento di acque, è stata confermata dal Giudice per le Indagini Preliminari .
In particolare, per la fattispecie delittuosa di corrompimento delle acque, a fronte di interramenti di rifiuti avvenuti in epoche assai risalenti il Giudice, accogliendo la tesi di quest’ Ufficio, ha ritenuto trattarsi di reato istantaneo con effetti permanenti atteso che l’ adulterazione della falda è tutt’ ora in atto per opera del continuo percolato che trae origine dall’ infiltrazione di acqua dalla massa deirifiuti o dalla decomposizione degli stessi .Questa Procura ha già, da tempo e reiteratamente, compulsato le Pubbliche Amministrazionicompetenti per materia affinchè venissero intraprese le prime misure di messa in sicurezza del sito e l’ effettuazione degli interventi urgenti non procrastinabili, nonché l’ adozione dei provvedimentinecessari alla complessiva caratterizzazione del sito ai fini della sua successiva bonifica.
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