Caserta – Come da tradizione la sinistra si spacca in mille rivoli. Al centrosinistra ufficiale che ricandida Carlo Marino si contrappone la sinistra ‘a sinistra del centrosinistra’ che si è spaccata in due parti. La prima, quella formata dai vetero-comunisti di Speranza per Caserta e dai radical chic di Io Firmo per Caserta, che hanno scelto come candidato sindaco l’avvocato penalista Romolo Vignola. La seconda, formata dai comunisti-ambientalisti-femministi, di Caserta Decide che ha scelto il noto griller di villetta Giaquinto, Raffaele Giovine.
La storia è ormai nota ai più. Tutti e tre i movimenti avevano presentato un candidato diverso. Speranza aveva lanciato a ottobre, in pompa magna e con la promessa di ‘fare’ 3 liste, la leader del comitato per la vivibilità cittadina Rosi Di Costanzo; Caserta Decide aveva lanciato a febbraio Giovine, e Io Firmo, ad aprile, aveva proposto l’avvocato Arturo Di Palo.
Lo stallo ‘alla messicana’ è finito con il ritiro di Di Costanzo e Di Palo a favore della soluzione unitaria trovata in Vignola. Alla nomination di Vignola non è seguito il ritiro di Giovine che resta candidato sindaco per Caserta Decide.
Tirato per la giacchetta comprata per l’occasione per la campagna elettorale, Giovine, ha replicato alle suppliche di un ritiro, con una lettera aperta alla città in cui chiede a Vignola di sottoporsi alle primarie. Vignola, che è persona alquanto seria, non ci sta e lo ha mandato a comprare il sale sostenendo che le primarie si sarebbero rivisti il 5 di ottobre, dopo le elezioni.
L’unico dubbio è se il sale che Giovine deve comprare, servirà per l’ennesima grigliata su pubblica piazza.
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